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Crisi senza fine per Bruno Magli: chiesto il concordato preventivo

Tre cambi di proprietà negli ultimi 15 anni, l’ultimo a gennaio. Per evitare la fine del glorioso marchio bolognese c’è poco tempo

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Non è bastato nemmeno il passaggio a inizio anno agli svizzeri di Da Vinci invest per risollevare le sorti di Bruno Magli, storico marchio di calzature e accessori di lusso.

Il terzo cambio di proprietà negli ultimi 15 anni doveva dare ossigeno, ma l’azienda bolognese sei mesi dopo si trova costretto a chiedere l’accesso al concordato preventivo.

L’istanza – presentata a metà luglio al Tribunale di Bologna – ha portato alla nomina di un commissario giudiziale. Ora ci sono 60 giorni di tempo per presentare un piano ai creditori, mentre il prossimo 25 agosto è stato fissato un incontro con i sindacati.

Nel frattempo, dopo la recente chiusura di due punti vendita d’eccellenza, quello di via Montenapoleone a Milano e quello di Roma Fiumicino con il conseguente licenziamento di 9 persone, sulla lista degli addii il prossimo nome è quello della boutique di Venezia, inaugurata nel 2002 nella zona di piazza San Marco.