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Consumi in ripresa: a luglio +5,1% rispetto al 2021
L’Osservatorio Confimprese-EY segnala un andamento particolarmente positivo per la ristorazione e per abbigliamento-accessori. Ancora in sofferenza il retail non food
Consumi in ripresa secondo l’Osservatorio Confimprese-EY sui consumi: l’analisi dei dati di luglio 2022 sullo stesso mese del 2021 indica che il totale mercato chiude a +5,1% e mostra un avvicinamento ai livelli di consumi pre-pandemia. Guardando ai diversi settori mercelogici, si evidenzia il buon risultato della ristorazione, che nel mese di luglio 2022 raggiunge +9,7% rispetto a luglio 2021. In sofferenza il retail non food che chiude a -4,6%: la battuta di arresto, dopo i buoni andamenti durante la pandemia, si lega al ritorno a un consumo fuori casa più ampio con la riduzione dell’acquisto di beni legati all’arredamento e alla cultura.
Nei canali di vendita il mese di luglio 2022 mostra poi la continua ripresa del travel, che chiude a +39,7% rispetto allo stesso mese del 2021, ma rimane ancora distante dai livelli pre-Covid. Continua la ripresa anche delle vie dello shopping delle grandi città, con il settore high street che chiude il mese di luglio 2022 a +5,7% rispetto allo stesso mese del 2021.
Nelle aree geografiche il Nord-ovest consolida i consumi di luglio 2022 a +7,3% rispetto a luglio 2021, seguito dal Nord-est a +3,3%. Il Centro chiude luglio 2022 a +7,9% rispetto a luglio 2021, mentre al Sud i consumi si fermano a +0,9%.
«Continua la ripresa dei consumi con la ristorazione che si consolida e sfiora il double digit verso il 2021», chiarisce Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese. «Buono anche l’andamento di abbigliamento-accessori, che pur non beneficiando del favore dei saldi, raggiunge una maggiore stabilità. I dati del mese di luglio inducono a sperare che anche nei prossimi mesi possa continuare la ripresa, benché l’incertezza causata dai rincari record di gas ed elettricità stia iniziando a pesare fortemente sui conti economici dei retailer, soprattutto quelli della ristorazione, che hanno costi altissimi. Senza ovviamente dimenticare l’impatto sul potere di spesa e sulle aspettative dei consumatori. È necessario procedere con cautela e valutare gli andamenti dei prossimi mesi, soprattutto se l’inflazione continuerà a salire». Massimo rigore, dunque, nel tracciare le linee del prossimo futuro. Occorre seguire l’indice dei prezzi mese su mese che rischia di erodere il leggero recupero dei consumi registrato negli ultimi due mesi.
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