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Carte di credito? Gli italiani sono già oltre: ecco i pagamenti innovativi

Cresce l’uso degli strumenti di pagamento digitale che rappresentano il 24% dei consumi degli italiani. Ma la vera impennata è nei New Digital Payment: 30 miliardi, 16% del totale. E pensare che è bastato girare il Pos verso il cliente…

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I pagamenti digitali con carta in Italia crescono del 9% e raggiungono i 190 miliardi di euro, pari al 24% dei consumi degli italiani. Ma i consumatori del Belpaese sono già oltre grazie a New Digital Payment: eCommerce, ePayment, Mobile Payment & Commerce a distanza e in prossimità, Mobile POS e Contactless Payment che raddoppiano il tasso di crescita, pari al +51% rispetto al 2015 e valgono il 16% del totale dei pagamenti digitali con carta. I pagamenti innovativi, infatti, hanno toccato quota 30 miliardi di euro spinti dai pagamenti contactless (7 miliardi di €, + 700%) e Mobile (3,9 miliardi di €, +63%).

L’acquisto e il pagamento di prodotti e servizi da PC o tablet (tramite carta o Mobile Wallet) cresce del +14% arrivando a valere 18,7 miliardi di euro. Crescono anche gli acquisti di beni e servizi tramite Mobile site o Mobile app (+63%) e raggiungono i 3,3 miliardi di €, pari a circa il 17% del totale transato eCommerce.I pagamenti effettuati utilizzando lo smartphone come Pos raggiungono i 600 milioni di € (+61%), con i pagamenti legati ai trasporti che raddoppiano e raggiungono i 90 milioni di €: nel 2016 il settore dei taxi ha registrato quasi 4,5 milioni di € pagati tramite smartphone

GIRARE IL POS. Sembra una sciocchezza, ma è bastato girare il Pos verso il cliente grazie alla tecnologia Contactless per far impennare l’utilizzo. «Assistiamo a una svolta nell’approccio da parte dei consumatori e degli esercenti», afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation, Politecnico di Milano. «I possessori di carte contactless hanno acquisito maggior consapevolezza dello strumento che hanno nel portafoglio (in precedenza molti non sapevano nemmeno che la propria carta fosse contactless) e gli esercenti (soprattutto nelle grandi catene) hanno orientato il POS verso il cliente, permettendogli di avvicinare la carta in autonomia generando un effetto trascinamento: vedere compiere sempre più spesso compiere il gesto di avvicinare la carta e velocizzare il pagamento genera infatti la curiosità di testare quella modalità in prima persona».

Nel 2016, i New Digital Payment hanno dimostrato di essere il motore in grado di avvicinare gli italiani ai pagamenti elettronici in sostituzione del contante», aggiunge Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce. Tale crescita proseguirà nei prossimi anni (raggiungendo nel 2019 i 100 miliardi di euro, pari al 44% del totale dei pagamenti digitali), andrà a sostituire gli Old Digital Payment e, soprattutto, allargherà la quota dei Digital Payment rispetto a strumenti di pagamenti più inefficienti come il contante.”

IL MERCATO. Il mercato italiano nel 2016, dietro alla calma apparente, ha registrato segnali incoraggianti: finalmente gli esercenti italiani mostrano maggior interesse ad accettare i pagamenti con il cellulare e i consumatori appaiono sempre più incuriositi dalle opportunità offerte. ECommerce ed ePayment rappresentano la componente di maggior valore nei New Digital Payment. L’acquisto di beni e servizi e il pagamento di ricariche, bollette e tasse tramite PC o Tablet con carta di credito o tramite Wallet, crescono del 14%, arrivando a valere 18,7 miliardi di euro. Sono state invece più di 140 milioni le transazioni effettuate in modalità contactless dai possessori di carte e oltre 7 miliardi di euro il transato complessivo.

NON DARE LE CARTE. Numeri giustificati da una progressiva crescita dell’infrastruttura – 2 carte su 5 (40 milioni di carte a fine 2016, +100% rispetto al 2015) e 1 POS su 2 (1.000.000 a fine 2016, raddoppiati rispetto al 2015) sono contactless – e soprattutto da una maggior consapevolezza. Il “tap & go” non sia utilizzato solo per i micro pagamenti sotto i 25 euro (per cui non serve inserire il PIN), ma anche per i pagamenti con un ammontare superiore, segno che la possibilità di non inserire la carta nel POS è reputata più comoda e veloce in qualsiasi circostanza. Lo scontrino medio si aggira infatti poco sotto ai 50 euro, inferiore allo scontrino medio con carta che è circa 63,5 euro. Si stima che i pagamenti contactless entro il 2019 varranno tra i 50 e i 70 miliardi di euro.

PAGARE CON LO SMARTPHONE. L’acquisto di prodotti e servizi attraverso il telefono cellulare (Mobile Payment & Commerce), sia attraverso app e Mobile site che utilizzando lo smartphone in modalità di pagamento proximity (NFC, QR code e geo-localizzazione), cresce del 63% e raggiunge i 3,9 miliardi. Questa componente è trainata soprattutto dalla crescita del 63% di chi effettua l’intero processo di acquisto online (Mobile Remote Commerce), che raggiunge i 3,3 miliardi di euro di transato (valeva 2 miliardi nel 2015), pari a circa il 17% del totale transato eCommerce (nel 2015 rappresentava il 12%), con questo tipo di acquisti che fa segnare il proprio picco nei mesi festivi di agosto e dicembre. Nel 2016 il Mobile Remote Payment raggiunge i 600 milioni di euro (+61% rispetto al 2015). Crescono i pagamenti di bollette e bollettini, arrivando a oltre 115 milioni pagati tramite i Mobile Wallet (escludendo i pagamenti da Mobile Banking) inquadrando il codice 2d con lo smartphone (+54% rispetto al 2015).

FREQUENZA IN CRESCITA. Raddoppiano i pagamenti da cellulare legati ai trasporti (biglietti del bus, pagamento delle soste, taxi e car/bike sharing), raggiungendo i 90 milioni di euro (+97%). In particolare, grazie alla crescita dell’offerta di questi servizi, nel 2016 sono stati acquistati oltre 8 milioni di biglietti, pagate quasi 7 milioni di soste e oltre 10 milioni di corse di car sharing. Anche il settore dei taxi conta oggi quasi 4,5 milioni di euro pagati tramite smartphone. I servizi di Mobile Remote Payment hanno un valore medio della transazione molto bassa, ma una frequenza di utilizzo sempre più alta e interessante da parte degli utenti.

FARSI PAGARE. L’evoluzione del settore passa inoltre anche attraverso l’utilizzo dello smartphone come strumento di accettazione: a fine 2016 si stima ci siano circa 85 mila unità (+21%, erano 70 mila nel 2015) di Mobile POS. Cresce il transato, che raggiunge gli 800 milioni di euro (+75% rispetto al 2015), a dimostrazione che chi lo ha provato ne è rimasto soddisfatto e lo utilizza sempre più quotidianamente. Il transato annuo per ogni singolo Mobile POS si attesta sopra i 9.500 euro, in crescita rispetto ai 7.000 euro scarsi del 2015. Se l’offerta evolverà verso sistemi di POS evoluti (ad esempio con integrazione di servizi di couponing e gestione del magazzino) nei prossimi tre anni i Mobile POS attivi arriveranno a transare tra gli 1,2 e gli 1,6 miliardi di euro all’anno.

I PROSSIMI PASSI. I pagamenti, non solo da Mobile, stanno vivendo un periodo di profonda trasformazione portata dalle innovazioni digitali in cui lo smartphone può diventare strumento abilitante. Tutti gli attori in gioco dovranno guardare con forte attenzione alle future evoluzioni. L’analisi di 378 startup a livello mondiale, 50 in più rispetto allo scorso anno, e lo studio del contesto internazionale permettono di individuare le principali direzioni di innovazione che potranno rivoluzionare i pagamenti nei prossimi anni e con le quali il Mobile Payment si dovrà confrontare.

«L’oggetto di conquista principale all’orizzonte sono i pagamenti in negozio, nel mondo ‘fisico’ – i più frequenti tra i consumatori, per lo più gestiti in contante o tramite carte di pagamento», afferma Ivano Asaro, ricercatore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce. «Sono molteplici le direttrici di innovazione in ambito pagamenti: dal Mobile Wallet evoluto che integra pagamento digitale e carte fedeltà, alla geo-localizzazione per pagare senza estrarre il telefono dalla tasca; dai pagamenti con password biometriche (scansione dell’iride o dell’impronta digitale) all’evoluzione delle nuove monete virtuali (blockchain e criptovalute); senza dimenticare le applicazioni legate all’Internet of Things, con automobili in grado di pagare il parcheggio e frigoriferi “smart” capaci di valutare automaticamente le scorte».