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Brexit: il calo della sterlina porta allo scontro Unilever e Tesco

La più grande catena di supermercati Uk si ritrova al muro contro muro con il colosso anglo-olandese. Poi l’intesa. Ma alla base c’è l’esito del referendum di giugno

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La pesante svalutazione della sterlina in seguito al referendum sulla Brexit ha portato allo scontro il gigante della grande distribuzione Tesco e la multinazionale Unilever. La battaglia tra i due colossi, poi rientrata, è sintomatica del momento economico che sta vivendo la Gran Bretagna, che deve far fronte a una svalutazione della propria moneta compresa, arrivata fino al 18% rispetto a giugno.

I FATTI. La prima catena di supermercati britannica aveva annunciato ieri l’intenzione di non vendere più i prodotti Unilever (un colosso che nel Regno Unito detiene marchi come il sapone Dove, l’olio Bertolli e il gelato Ben & Jerry) a causa della richiesta, definita da Tesco «inaccettabile», di aumentare i prezzi all’ingrosso del 10% a causa dell’indebolimento della valuta britannica. La decisione, come riportato dal Il Sole 24 Ore, era stata presa dall’a.d. di Tesco, Dave Lewis, che prima di passare alla catena di supermercati nel 2014 aveva passato trent’anni a Unilever diventando presidente del gruppo per la Gran Bretagna e l’Irlanda. Il Cfo di Unilever, Graeme Pitkethly, ha prontamente replicato sottolineato come la decisione di aumentare i prezzi all’ingrosso in seguito a un indebolimento della valuta è del tutto normale. La disputa con Tesco, aveva assicurato, “verrà risolta in tempi brevi. Unilever ha fatto la stessa richiesta di aumento dei prezzi a tutte le altre catene di supermercati britanniche, che per ora non hanno fatto sapere che strategia intendono adottare”. Così è stato: poche ore dopo l’annuncio di Tesco, Unilever ha reso noto di aver “risolto con successo” il problema delle forniture. “Abbiamo lavorato insieme in stretto coordinamento e garantito che i nostri amati marchi siano di nuovo disponibili”.

RISCHIO PER I CONSUMATORI. Gli analisti, come riportato dal quotidiano economico, avvertono tuttavia che questa è solo la prima di quella che inevitabilmente sarà una lunga serie di dispute in seguito alla svalutazione della sterlina, perché i margini dei supermercati sono già molto ridotti e quindi dovranno per forza aumentare i prezzi. Secondo Brexit è Pinar Hosafci, food analyst di Euromonitor International, “altre società produttrici che operano in euro, come Nestlé e Ferrero, seguiranno senz’altro l’esempio di Unilever”.

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