Business
Baratto, la soluzione anti crisi per aziende in difficoltà
L’esperienza del circuito iBarter, prima piattaforma italiana per lo scambio multilaterale di beni e servizi online
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Non sarà la soluzione alla crisi, ma di certo può dare una mano alle aziende in difficoltà. Stiamo parlando del baratto, pratica antica trasformata in opportunità 2.0 da iBarter, la prima piattaforma online per lo scambio multilaterale di beni e servizi.
Dopo la rapida crescita nel 2014, l’obiettivo per quest’anno è unire nel circuito oltre mille imprese per un totale di scambio dal controvalore superiore ai 3 milioni di euro.
«Il baratto è una forma di scambio antichissima. Il baratto tra imprese è invece una realtà relativamente giovane in Italia», spiega Marco Gschwentner, area strategie di sviluppo iBarter e tra i fondatori del circuito. «viene stimato che solamente negli Stati Uniti siano circa 400 mila le imprese che si appoggiano ad un sistema di barteraggio, sviluppando un controvalore pari a oltre 12 miliardi di dollari».
LIBERO SCAMBIO. Basata a Torino e nata nel 2010, iBarter si basa su una piattaforma multimediale che gestisce una moneta complementare: l’iBcredit. «Davanti ad una crisi che ha acuito i problemi di liquidità ed evidenziato la necessità di trovare nuovi clienti, il baratto rappresenta una possibile risposta», spiega Gschwentner, «innanzitutto perché non costringe le imprese a mettere mano al portafoglio, ma queste possono utilizzare come merce di scambio i propri prodotti/servizi per l’acquisto dei beni di cui hanno bisogno».
«In secondo luogo, le aziende si ritrovano su un’unica piattaforma che ha il preciso scopo di creare una rete dedicata allo scambio, permettendo di trovare nuovi fornitori e nuovi clienti». Così un albergo che rinnova il parco televisori in dotazione, paga i nuovi tv con un numero di stanze messe a disposizione; ma anche l’elettricista si avvale di una consulenza specialista marketing e mette sulla piattaforma un impianto antifurto che può essere acquistato da un’azienda terza».
Aggiunge Massimo Cirio, area marketing iBarter e tra i fondatori del circuito: «Lo scambio avviene in assoluta libertà: le aziende trattano tra di loro secondo le regole del mercato. E beni e servizi possono essere messi in vendita totalmente in crediti oppure ripartiti in crediti ed euro. La maggior parte delle aziende che aderiscono sono imprese di piccole e medie dimensioni, con un fatturato che non supera i 10 milioni di euro. Le categorie merceologiche sono varie: si spazia dalla chimica alla meccanica all’arredamento, passando dai servizi alle assicurazioni. Non mancano settori come l’alimentare, l’informatica, la stampa, le energie alternative, l’oggettistica da regalo e il tempo libero».
COME FUNZIONA? Ogni azienda apre il suo “conto corrente” sul sito e ottiene subito un fido. Le transazioni sono stimate in parità Bcredit-euro
«Non attingendo alla liquidità aziendale e al credito bancario, questo sistema permette non solamente di avere dei vantaggi finanziari, ma anche di essere un utile canale complementare di marketing», conclude Cirio. «Il pagamento in crediti fornisce maggiori garanzie, riducendo il rischio di insolvenza perché è iBarter che autorizza la transazione e trasferisce gli iBcredits da un cliente a un altro, e il credito della vendita è immediatamente disponibile per essere speso presso altre aziende».
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