Connettiti con noi

Business

Balzelli d’Italia, l’inventiva fiscale è senza limiti – Capitolo 3

Non tutti sanno che…

architecture-alternativo

Alla faccia dell’amor di patria. Chi espone la bandiera dello Stato italiano rischia di dover pagare la tassa sulla pubblicità. La norma deriva da un’interpretazione del decreto legislativo n. 507 del 1993 che regola l’imposta sulla pubblicità e il canone sull’occupazione del suolo pubblico. Ma c’è di più, l’imposta potrebbe essere anche moltiplicata per due perché, come noto, le bandiere tendono a sventolare, e di conseguenza hanno due lati visibili. A dir la verità questa tassa patriottica, terzo capitolo del nostro appuntamento sui Balzelli d’Italia, deriva da un’interpretazione un po’ troppo ‘fiscale’ (è il caso di dirlo) della legge. Ma andate a dirlo alla famiglia Caslini, proprietaria di un albergo a Desio che, per quattro anni, ha pagato le tasse sulle bandiere poste fuori dall’Hotel…

CAPITOLO 2 – QUEL TESORO IN BOLLETTA

CAPITOLO 3 – TASSE PATRIOTTICHETassa sul tricolore. Chi espone la bandiera dello Stato italiano rischia di dover pagare la tassa sulla pubblicità. A Desio il titolare di un albergo ha deciso di esporre davanti all’ingresso il vessillo nazionale e la bandiera blu dell’Unione Europea. La concessionaria che si occupa di riscuotere la tassa per conto dell’amministrazione comunale ha richiesto per il tricolore 140 euro di imposta. Per le due bandiere l’importo annuale richiesto è stato di 280 euro. Nonostante la marcia indietro del comune, dopo la diffusione della notizia, il problema interpretativo resta, come la fame di quattrini dei comuni.

CAPITOLO 4 – TASSE ESOTERICHE