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Aesvi 4 Developers, l’Italia investe nei videogames

Per il terzo anno consecutivo l’industria video ludica italiana presenta fatturato di oltre 1,1 miliardi di euro. Siamo il quinto mercato europeo e ora serve un piano di sviluppo dell’industria a livello nazionale. Già 12 realtà hanno aderito all’iniziativa

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L’industria italiana dei videogiochi non conosce crisi e, con un giro d’affari che per il terzo anno consecutivo supera 1,1 miliardi di euro, diventa necessario dotarsi di un piano programmatico che possa promuovere la crescita dell’industria videoludica italiana e fare in modo che lo sviluppo dei videogiochi nel nostro Paese diventi attività d’impresa affermata e riconosciuta a tutti livelli, anche all’estero. È l’obiettivo del programma Aesvi 4 Developers, l’iniziativa presentata a Milano dall’associazione di categoria Aesvi in occasione del Rapporto annuale sullo stato dell’industria videoludica italiana. Il programma è dedicato agli sviluppatori di videogiochi made in Italy e punta a valorizzare il loro talento e professionalità con politiche pubbliche a livello nazionale e che si possano tradurre in opportunità di business concrete nel mercato internazionale. L’adesione è aperta a tutti gli sviluppatori costituiti in forma di impresa che abbiano realizzato almeno un videogioco distribuito commercialmente negli ultimi tre anni.

Aesvi scarica il rapporto annuale 2010

Ad Aesvi 4 Developers hanno già aderito 12 realtà tutte italiane, imprese con caratteristiche molto diverse tra loro, tutte giovani e dinamiche, spesso fondate da professionisti che hanno maturato un’esperienza nelle realtà più consolidate. Le aziende di sviluppatori (che rispondono al nome di Activart, Adventure’s Planet, Double Jungle, DP Studios, Digital Tales, Forge Reply, Koala Games, Magic Dream Games, Milestone, Milonga, Ubisoft Studios e 505 Games) sono dislocate dal Veneto alla Campania, dall’Emilia Romagna all’Abruzzo, dal Lazio fino ad arrivare alla Lombardia. L’attività di produzione si svolge su tutte le piattaforme (console, Pc, smartphone, tablet e social network), spaziano dall’intrattenimento ai videogiochi educativi e si rifanno a diversi generi, ma ciascun sviluppatore ha una propria specializzazione: strategia, avventure grafiche, sport, corse e anche giochi più casual. “Siamo particolarmente orgogliosi del programma che abbiamo disegnato per i game developer italiani”, ha ammesso il presidente di Aesvi, Gaetano Ruvolo. “Promuovere lo sviluppo del settore di riferimento è la missione principe di ogni associazione di categoria. Siamo certi che l’industria dei videogiochi potrà crescere in Italia se sostenuta da un’azione associativa capace di dare visibilità e di accompagnare le imprese nel percorso di crescita professionale e di affermazione nello scenario competitivo internazionale”.

I pilastri di Aesvi 4 Developers. Sono quattro i pilastri del manifesto Aesvi 4 Developers per i game developer italiani siano essi indipendenti, di proprietà di editori o imprese che forniscono servizi tecnologici in outsourcing.

Rappresentanza. Assicurare che lo sviluppo di videogiochi in Italia abbia un’adeguata rappresentanza presso le istituzioni e riceva un’adeguata visibilità sui media. Competitività. Fornire alle aziende italiane gli strumenti per competere in un mercato per sua definizione internazionale e favorire l’attrazione di investimenti esteri per lo sviluppo di videogiochi in Italia attraverso una riduzione dei costi d’impresa e un miglioramento delle opportunità commerciali. Finanziamenti. Ottenere investimenti e sistemi di incentivazione finanziaria sia da parte delle istituzioni che di enti privati a supporto dello sviluppo dell’industria a livello nazionale e, più in generale, dell’innovazione tecnologica e della produzione di contenuti/creatività. Formazione. Investire nella creazione di percorsi formativi che consentano di preparare figure professionali con le competenze adatte per il mercato di riferimento e favorire il collegamento tra mondo della formazione e mondo del lavoro.