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Digitale terrestre, il telecomando è da rifare

Il Consiglio di Stato conferma la sentenza di I grado del Tar del Lazio, che aveva definito “non equi e discriminanti” i criteri sui quali si era costruita Lcn, l’ordinamento automatico dei canali

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Il telecomando della tv digitale terrestre è da rifare. Lcn, ovvero l’ordinamento automatico dei canali, così come è stato costruito non funziona. La battaglia giudiziaria, sostenuta dalla Rea (Radiotelevisioni Europee Associate) e da 52 emittenti contro Agcom, Ministero dello Sviluppo economico e Aeranti/Frt, per l’annullamento della delibera 366/10/Cons è definitivamente vinta con la pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato del 31 agosto scorso. In pratica la sentenza ha confermato quanto aveva già fatto rilevare il Tar del Lazio, che aveva definito “non equi e discriminanti” i criteri di assegnazione Lcn basati sulle graduatorie Corecom, piuttosto che sul radicamento sul territorio delle emittenti locali. Inoltre, la sentenza ha ritenuto inammissibile l’assegnazione della numerazione 8 e 9 alle emittenti nazionali Mtv e DeeJay. Ora che la delibera è stata definitivamente annullata, si dovrà indire una nuova consultazione pubblica per stabilire nuove regole “eque e non discriminanti” sull’assegnazione numerica dei canali televisivi alle emittenti locali e nazionali. Entro pochi giorni l’Agcom ha la facoltà di emanare un provvedimento d’urgenza per cristallizzare la situazione così com’è, fino a quando non sarà approvato un nuovo regolamento.

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