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Canone Rai, meno caro e in bolletta della luce

L’annuncio del sottosegretario Antonello Giacomelli: “Pagherà chiunque possiede un contratto di fornitura elettrica, la norma sul possesso della Tv è anacronistica”

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Il prossimo canone Rai? Potreste trovarvelo direttamente nella bolletta per la fornitura di energia elettrica. L’idea è stata presentata dal sottosegretario Antonello Giacomelli nel corso del programma 24 Mattino su Radio 24: “Contiamo di presentare in Senato un emendamento alla legge di stabilità per inserire questa norma con l’intenzione di renderlo effettivo già da gennaio dell’anno prossimo”. L’obiettivo è semplice: “Recuperare in modo pressoché totale l’evasione – spiega il sottosegretario – C’è un’evasione che è attorno ai 600 milioni per un canone oggettivamente tra i più bassi in Europa”.

SI PAGHERÀ DI MENO. La cifra annuale che gli italiani si ritroveranno a dover pagare non sarà, però, quella dell’attuale canone (circa 113 euro): «Si pagheranno 60, 65 euro? È una cifra plausibile – commenta Giacomelli – Certamente pagheremo molto meno. La nostra intenzione è di non trasferire alla Rai in aggiunta al gettito attuale l’evasione recuperata, ma abbiamo deciso di restituirla interamente ai cittadini, abbassando fortemente il canone”.

LA NORMA SUL POSESSO DELLA TV. Con questo provvedimento si supererebbe, così, la norma che prevede il canone Rai solo in base al possesso del televisore. “Una norma anacronistica”, spiega Giacomelli. “Se il canone rimanesse legato a quel concetto dovrei dire ‘il possesso di un apparecchio televisivo, oppure di un Pc, oppure di un tablet, oppure di uno smartphone, oppure di ogni altro device atto a ricevere il segnale. Vuol dire fare una norma con prescrizioni molto ampie e molto dure ma sostanzialmente inapplicabile, in altre parole prendere in giro e continuare a consentire l’evasione. Quindi noi identifichiamo l’elemento unificante, che è l’alimentazione dei diversi device e quindi, il contratto di fornitura elettrica”. Giacomelli ha escluso il pagamento per le seconde case: “Tendenzialmente l’idea è quella di evitare che chi ha la seconda casa paghi di più. Anzi, diciamo che in linea di massima sulla seconda casa è escluso”.