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Agcom, parte la caccia ai pirati

Il testo in consultazione scatena però la protesta di alcune associazioni

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Tra i diversi punti contenuti nella delibera 668/2010 del 17 dicembre 2010 (LEGGI) quello che sta facendo maggiormente discutere riguarda la facoltà della stessa Authority di cancellare qualsiasi pagina, sito o blog sul Web “in odore” di violazione del diritto. Il testo (adesso in consultazione pubblica e sul quale, entro il 3 marzo, la stessa Agcom – sentiti i pareri – dovrà prendere una decisione) prevede infatti che la cancellazione sarà applicata verso tutte le sospette violazioni previste dal diritto d’autore effettuate tramite siti italiani o esteri: non soltanto il caricamento di file illegali ma, appunto, tutte le presunte violazioni potranno quindi rientrare in questa misura.Non sono mancate naturalmente le prose di posizioni contrarie e ostili alla posizione che assumerebbe l’Agcom; in particolare proprio da ieri è partita una sorta di petizione che vede protagoniste alcune sigle (Adiconsum, Agorà Digitale di Marco Cappato (Radicali), Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio). Gli aderenti a questa contro-campagna hanno inviato al Parlamento una lettera aperta nella quale si parla di rischio di creare un sistema di controllo e censura pervasivo definendo addirittura “anticostituzionale” la delibera.

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Corrado Calabrò, presidente dell’Agcom