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Fattore Internet, la web economy italiana vale oltre 30 miliardi

I risultati dello studio del Bolton Consulting Group commissionato da Google. L’economia digitale pesa per circa il 2% del Pil italiano, lo scorso anno spesi 17,4 miliardi per prodotti e servizi online, ma non tutte le aziende investono nella Rete. Crescono anche i giochi online con il poker che raccoglie 3 miliardi di euro

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Più di 30 miliardi di euro, esattamente 31,6 miliardi. È il valore della web economy Italiana, l’economia digitale nel nostro Paese, un valore che registra una crescita a due cifre e pesa per circa il 2% del Pil. Sono i dati principali di Fattore Internet, lo studio commissionato da Google al Bolton Consulting Group (Bcg) per scoprire quanto vale Internet in Italia. Nel 2010 i consumi di prodotti e servizi legati alla rete hanno raggiunto quota 17,4 miliardi di euro (55% del totale), mentre l’investimento dei privati (operatori telefonici ad esempio) è stato di 11,1 miliardi. Per lo sviluppo dell’Ict sono arrivati anche 7,2 miliardi dalle istituzioni (ai quali vanno sottratti 4,1 miliardi di importazioni nette).Circa il 65% dei 17,4 miliardi spesi online dagli italiani si rivolge al comparto dell’informatica, dell’elettronica di consumo, assicurazioni, abbigliamento e viaggi (con quest’ultimi a farla da padroni), ma cresce anche la spesa per i giochi in Rete con il poker online che nel 2010 ha raggiunto quota 3 miliardi di euro. Il restante 35%, invece, è investito in computer, smartphone e tablet oltre ad abbonamenti telefonici.

Il peso del “Ropo”. Ma per il Boston Consulting Group il valore di Internet può essere ben superiore ai 31,6 miliardi calcolati. Accanto a consumi e investimenti, infatti, vanno aggiunti circa 7 miliardi di e-procurement (approvvigionamento di merci e servizi online della pubblica amministrazione) e 17 miliardi di Ropo (Reserach online, purchased offline), ovvero quei prodotti ricercati su internet e poi acquistati nel mondo reale.

La aziende italiane online. Il valore della web economy italiana si avvicina così a 56 miliardi di euro. Una fetta che farebbe gola a molti, ma non tutte le aziende hanno ancora investito nella Rete. Secondo le stime di Bcg ci sono sì aziende ‘online-attive’ che, oltre a un sito, hanno anche una strategia di e-commerce e marketing; accanto a queste, però, ci sono imprese che fanno solo presenza con una pagina web e altre che devono ancora investire nella Rete. “Negli ultimi tre anni le aziende attive online – spiega a Il Sole 24 ore, Marco Vos, fra gli autori dello studio – hanno registrato un aumento dei ricavi dell’1,2% contro il trend negativo delle altre due categorie (-2,4 e -4,5). Senza contare l’incidenza delle vendite internazionali per le aziende online-attive che è stata del 15%, contro il 7,7% e il 4,1% delle altre.