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Bretton Woods atto secondo, organizza Soros

Per il finanziere ungaro-statunitense c’è bisogno di riscrivere da zero gli accordi monetari internazionali per evitare una nuova crisi finanziaria di cui i governi sembrano preoccuparsi sempre meno. Dall’8 all’11 aprile 200 personaggi tra economisti e finanzieri si incontreranno nell’albergo di Mount Washington

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Niente governi, ma ‘solo’ personaggi di spicco dell’economia e della finanzia che dall’8 all’11 aprile 2011 si riuniranno nel resort Mount Washington di Bretton Woods, lo stesso albergo reso celebre dagli accordi monetari internazionali che vennero siglati nel 1944. L’obiettivo? Riscrivere da zero i vecchi accordi, siglati proprio nel primo incontro nel New Hampshire, per evitare una nuova crisi finanziaria simile a quella del 2008. È l’iniziativa del magnate ungherese – ma naturalizzato statunitense – George Soros che dopo aver chiesto a gran voce un’azione dei governi, ha deciso di fare tutto da solo. “Per metà speculatore, per metà filantropo impegnato politicamente e critico implacabile degli eccessi compiuti da banche e operatori di mercati” lo descrive il Corriere della Sera. Ma anche “preveggente”: Soros, fondatore di Quantum Fund, ha acquistato reputazione internazionale dopo aver correttamente previsto la crisi borsistica mondiale dell’ottobre 1987 e, soprattutto, dopo aver speculato con successo sulla svalutazione della sterlina inglese (1992).

Cos’è stata Bretton Woods?

Di una nuova Bretton Woods si è parlato a lungo, soprattutto nei primi mesi post crisi, ma la ripresa economica “ha attenuato il rischio di un collasso globale del sistema finanziario – scrive il Corriere della Sera – la volontà di cooperazione si è indebolita e ogni Paese ha ricominciato a tirare l’acqua al suo mulino”. E così Soros ha preso in mano le redini organizzando l’incontro del prossimo aprile al quale prenderanno parte oltre 200 personaggi del calibro dell’ex premier britannico Gordon Brown ed economisti come Paul Fitoussi, Ken Rogoff e Martin Wolf, ma anche banchieri centrali come il cinese Zhu Min e finanzieri come Henry Kaufman. Soros è convinto che con le proposte che verranno fuori dal summit, si potranno porre solide basi per riformare il sistema finanziario mondiale.

Credits Images:

George Soros