Tasse alle imprese, in Gran Bretagna le più basse del G7

Aprire agli investimenti tagliando di ben due punti la corporate tax (la tassa applicata alle imprese) per ridare vigore a un Paese che “è scivolato nelle graduatorie mondiali”. La Gran Bretagna presenta il nuovo piano per la crescita, un piano che dà gas all’Economia abbassando l’imposta sulle imprese dal 28 al 26% nel 2011 con l’obiettivo di portarla al 23% nel 2014. Il regime più basso nell’area G7. È questa la strategia del ministro del Tesoro britannico, George Osborne, che lancia un messaggio chiaro ai competitor più temibili (e in continua crescita) come Brasile e Cina: “La Gran Bretagna è ‘open for business’. Il nostro Paese – ha sottolineato il Cancelliere – ha perso posizioni nella competitività globale e deve riguadagnare terreno; abbiamo scommesso su un modello di crescita basato sul debito e quel modello è fallito”.Tra le misure per la ripresa (dopo i tagli lacrime e sangue dello scorso autunno) anche la riduzione di un penny dell’accisa sul carburante e il congelamento di una vasta serie di balzelli: dalle tasse sull’aviazione a quelle sui prodotti alcolici, mentre la ‘no tax area’ crescerà, a partire da aprile 2012, fino a 8.015 sterline. Misure che sono più che necessarie visto che l’Office for Budgetary Responsibility – l’Ufficio per la Stabilità del Bilancio – ha infatti rivelato che il Pil del Regno Unito salirà nel 2011 solo dell’1,7% (le stime precedenti vaticinavano il 2,1%) e del 2,5% nel 2012 (rispetto al 2,6%). L’inflazione poi è alle stelle: 4,4% (dovrebbe assestarsi al 2,5% nel corso del 2012).

* Entreranno in vigore nel 2011, oggi il Giappone ha un’aliquota del 39,54%, quella del Regno Unito è del 28%** All’imposta si somma l’Irap – aliquota media: 3,9%