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Attualità

17 marzo, la festa dell’Unità che divide gli Italiani

L’Italia, chiamata a celebrare il suo 150esimo anniversario continua a dividersi. Se le scuole e gli uffici pubblici resteranno chiusi, alle aziende private piena libertà di scelta. E i negozi? Anche qui ognuno potrà fare come meglio crede

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Doveva essere una festa memorabile, la celebrazione dell’150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, invece il 17 marzo 2011 sarà ricordato per lo più per l’incertezza di una festa che, come mai, sta dividendo l’Italia e gli Italiani. A chi non fossero bastate tutte le polemiche che hanno accompagnato la decisione del governo di concedere o meno il giorno festivo, adesso arriva l’incertezza su quel che effettivamente succederà il prossimo 17 marzo.

Scuole, uffici e servizi pubbliciQui, nessun dubbio: le scuole rimarranno chiuse e così anche tutti gli uffici pubblici. Celebreranno l’Unità a casa gli impiegati degli uffici comunali (anagrafe compresa), ma anche quelli delle banche e degli uffici postali. Chiusi i tribunali, slitteranno le udienze già fissate, anche negli ospedali si osserverà “l’apertura domenicale” con emergenze garantite, ma con il rinvio delle visite programmate.Osserveranno l’orario della domenica anche i mezzi per il trasporto pubblico.

Aziende privateQui, la scelta è in mano alle singole aziende, libere di scegliere tra due diverse opzioni:

  1. Restare chiusi e far bruciare ai dipendenti una della festività soppresse (vedi il 4 novembre, ex festa delle Forze Armate, da tempo giorno lavorativo, pagato però come festivo)

  2. Restare aperti e pagare il lavoro festivo

NegoziNegozi aperti o negozi chiusi? E qui che l’Italia unita, finisce per sfasciarsi. Per tutti coloro che, a casa da lavoro o scuola il 17 marzo, pensano di dedicarsi allo shopping, tanti punti interrogativi. Ogni singolo negoziante, o catena distributiva, può decidere autonomamente se restare aperto o abbassare le saracinesche per celebrare l’Unità. Nei centri storici e nelle aree maggiormente turistiche, presumibilmente, la maggior parte degli esercizi commerciali rimarrà aperta, in quanto i comuni hanno pensato bene di predisporre le deroghe per l’aperture festiva. Nelle zone periferiche, invece, le deroghe non ci saranno e coloro che, decideranno di rimanere aperti, dovranno tenere chiuso durante la domenica dei saldi o recuperare la festività. Per quanto riguarda i centri commerciali, anche qui, la scelta sarà tutta in mano ai singoli, chi deciderà di aprire dovrà poi rinunciare ad un’altra data ‘rossa’ già programmata nel corso dell’anno.