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Federalismo, pressing e minacce Regioni: “L’accordo non c’è”

Gli enti non vedono soddisfatti gli impegni presi dal governo sul federalismo fiscale. Il governo prende tempo e approva una proroga di quattro mesi, ma dall’altra parte si chiedono “atti, non parole”

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La Conferenza delle Regioni era stata chiara: l’intesa sul federalismo regionale c’è solo se il governo onora i contenuti dell’accordo siglato lo scorso dicembre. Senza questi impegni, le Regioni sono pronte a far saltare tutto. Gli enti provano così a dare una scossa a un governo che non ha ancora mantenuto gli impegni presi sul federalismo fiscale, a partire dal finanziamento del trasporto pubblico locale, proseguendo poi per gli ammortizzatori sociali in deroga. Dopo settimane di appelli Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, ha sbottato: “Al governo abbiamo detto che, dal momento che non ha onorato i contenuti dell’accordi siglato nel dicembre scorso, l’intesa sul federalismo regionale per noi non c’è”. La risposta dell’esecutivo non si è fatta attendere. Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, ha rassicurato: “Il governo ha raggiunto un’intesa, con Regioni, Comuni e Province, sul decreto sul federalismo regionale e provinciale, a una serie di condizioni che il governo intende rispettare completamente. Pertanto il problema sollevato dal governatore Errani non si pone”. Ma le Regioni aspettano “atti, non parole” ha replicato Errani sostenuto dai governatori di Lombardia (Roberto Formigoni) e Liguria (Claudio Burlando). Più fiducioso il presidente del Piemonte, Roberto Cota: “Il governo ha ribadito che manterrà l’impegno sulle risorse per il 2011. Qualsiasi polemica, quindi, mi sembra strumentale”. Il tempo per il confronto non è comunque scaduto. Proprio oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato una proroga di 4 mesi per l’esame dei decreti delegati sul federalismo.

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Vasco Errani