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Ferragamo si apre alla Cina. Peter Woo acquista l’8% dell’azienda

Per la prima volta un azionista esterno alla famiglia entra nel gruppo italiano. Con l’accordo previsto anche un aumento delle partecipazioni nella joint venture che distribuisce il brand in Oriente

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Un «fatto storico» così Ferruccio Ferragamo, presidente dell’omonimo gruppo della moda fiorentino, annuncia l’ingresso per la prima volta, da quando l’azienda fu fondata nel 1919, di un socio esterno alla famiglia. Si tratta di Peter Woo, magnate cinese, con interessi che spaziano dalla moda alle telecomunicazioni, dai porti agli immobili, e un patrimonio stimato in almeno 4 miliardi di dollari. L’accordo prevede che a Woo vada l’8% della Salvatore Ferragamo Italia e un posto nel consiglio di amministrazione. L’intesa non si esaurisce con il capitale ceduto a Woo, a partire dal 2013 Ferragamo aumenterà la propria quota che nella joint venture che distribuisce il marchio in Cina, Hong Kong Taiwan e Macao dall’attuale 50% (l’altro 50 è attualmente in mano a Woo) al 75%.

L’importanza del mercato cineseCon questa mossa Ferragamo dimostra quanto la Cina sia importante nei piani di sviluppo della maison fiorentina, presente nel Celeste Impero con oltre 90 negozi, il primo fu aperto nel 1993, di cui circa 50 a gestione diretta. Come ammette anche Ferruccio Ferragamo, questa infatti è «una mossa rivolta al grande mercato asiatico che già oggi, con oltre 150 milioni di ricavi, rappresenta la nostra area di vendita più importante, davanti a Stati Uniti e Giappone». «Sono entusiasta di questa alleanza che ci permette di coniugare la forza economica di un mercato enorme alla tradizione e qualità del made in Italy» dichiara invece Leonardo Ferrragamo.

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