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Milleproroghe, martedì il voto alla Camera

Dopo la fiducia incassata in Senato il governo salta il voto delle commissioni e presenta subito il decreto in Aula. Possibile la richiesta del voto di fiducia anche per il secondo ramo del Parlamento

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A meno di una settimana dal voto in Senato, il decreto Milleproroghe passa ora al voto della Camera dei deputati. Non mancano le proteste su un provvedimento che, dopo essere stato licenziato dall’altro ramo del Parlamento, è passato dall’esame delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali all’Aula senza il via libera ai relatori: una scelta della maggioranza che vuole così evitare di votare il decreto nelle due commissioni dove l’opposizione ha un voto in più. Il provvedimento arriva così in Aula domani, martedì 22 febbraio, con lo stesso testo passato al Senato ed è probabile che anche alla Camera il governo riproporrà la fiducia. Tra le misure che verranno votate domani ci sono anche gli sgravi fiscali per gli istituti di credito che, in vista dei vincoli più stringenti imposti da Basilea 3, consentiranno agli istituti, ai fini del calcolo della patrimonializzazione, di trasformare le imposte anticipate iscritte nei bilanci in crediti d’imposta qualora nel bilancio venga rilevata una perdita di esercizio. Previsto anche il rinvio al 2014 dell’obbligo di alienazione delle partecipazioni superiori allo 0,5% del capitale nelle banche popolari. Ecco le misure principali del milleproroghe:

Decreto Milleproroghe – le misure principali (1)

Decreto Milleproroghe – le misure principali (2)