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Attualità

Mario Draghi al Meeting 2022: “L’Italia ce la farà, con qualsiasi governo”

L’intervento del premier all’Auditorium della Fiera di Rimini è di fatto l’occasione per un bilancio sull’operato del suo governo, che cambierà con le elezioni di settembre. “Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale”

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Accoglienza calorosa al premier Mario Draghi da parte dei partecipanti al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini. Accolto dal presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz; dal Prefetto di Rimini, Giuseppe Forlenza e dal sindaco della città romagnola, Jamil Sadegholvaad, Draghi si è diretto nella sala centrale della fiera per un suo intervento che ha avuto il sapore di commiato da Palazzo Chigi. A settembre, infatti, gli italiani saranno chiamati a eleggere un nuovo Parlamento dal quale nascerà un nuovo governo. “Invito tutti ad andare a votare”, ha affermato il premier.

Mario Draghi al Meeting 2022: il video del discorso

Già intervenuto in passato al Meeting – nel 2009 come Governatore della Banca d’Italia e nel 2020 da ex presidente della Bce – il premier italiano ha ringraziato sentitamente per gli applausi, rivolgendo poi un appello ai giovani: “Vivete la politica soprattutto come testimonianza di una vita coerente con gli ideali, sperate, combattete e costruite. Voi giovani siete la speranza della politica“.

Nel corso del suo intervento, durato circa 45 minuti, Draghi ha ricordato il suo precedente intervento al Meeting, facendo un parallelo tra il momento attuale e quello del 2020. “Eravamo in una fase acuta e dolorosa della pandemia e si provava a riflettere su come ricostruire”, con la “necessità di sostenere famiglie e imprese. Dissi di tornare a una crescita sostenibile” e “parlai di debito buono e debito cattivo. Queste idee hanno ispirato il governo di unità nazionale”. Anche oggi, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza” e l’inflazione “pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e impese”.

Incertezza, quindi, ma anche la sicurezza di essere un grande Paese. “Sembravano avviati verso una ripresa lenta e incerta, ma il coraggio e la concretezza degli italiani “hanno riscritto una storia che sembrava già decisa”, ha affermato Draghi, che ha poi sottolineato come “mai negli ultimi 20 anni un’uscita dalla recessione era stata accompagnata da una riduzione così significativa del rapporto debito/Pil”.

Anche in virtù di questo Mario Draghi è convinto che “il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta“. L’augurio, però, è che l’esecutivo possa rappresentare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo”. La credibilità interna dell’Italia, ha poi aggiunto, “deve andare di pari passo con quella internazionale. L’Italia è paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato. Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale. Il posto dell’Italia è al centro dell’Unione europea, ancorato al patto atlantico ai valori di democrazia libertà e progresso che sono nella storia della nostra Repubblica”.