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Lavoro

Universitari e mondo del lavoro: uno su due teme lo skill mismatch

Competenze trasversali e formazione continua sono gli elementi chiave per distinguersi nel mercato del lavoro, ma anche i fattori di maggiore preoccupazione

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Nel 2025 i Millennials e la Generazione Z costituiranno ben il 75% degli occupati a livello globale. Per conoscerne i bisogni, le attese, le ambizioni e le preoccupazioni così da agevolarne l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro e anticipare le tendenze del mercato, Gi Group e Tutored in collaborazione con ODM Consulting hanno condotto la ricerca “Universitari e mondo del lavoro”. La prima domanda cui viene data risposta è semplice ma importante: che cosa rappresenta il lavoro per i giovani oggi? Innanzitutto, è la risposta a un bisogno continuo di formarsi ed evolvere: il 39,1% degli intervistati, infatti, lo vede come percorso di crescita personale e professionale. Un dato che prevale sulla componente strumentale della sicurezza e stabilità economica (13,6%), la quale, vista l’epoca di incertezza che stiamo vivendo, si posiziona comunque sul podio tra i significati maggiormente associati al lavoro. Il 16%, invece, lo identifica come componente necessaria della vita che deve combinarsi con esigenze personali. Il concetto di work-life balance, tradizionalmente connesso alla gestione dei carichi familiari, diventa, quindi, oggi un tema centrale anche per Millennials e GenZ.

Ricerca del lavoro: formazione e competenze, fattori fondamentali e preoccupazioni

Coerentemente, per tutti i cluster analizzati, il tema della formazione continua e dell’upskilling (28%) si posiziona tra i fattori fondamentali nella ricerca di un impiego, con lo scopo di entrare più rapidamente in un mercato del lavoro sempre più flessibile e in costante mutamento. Il tema ritorna però anche tra le maggiori preoccupazioni: 1 giovane su 2 (55%) teme il cosiddetto skill mismatch, ovvero il disallineamento tra formazione universitaria, titoli di studio e competenze richieste dal mercato del lavoro, mentre il 43% del campione è preoccupato sia dall’impossibilità di raggiungere l’indipendenza economica per lasciare il nucleo domestico, sia dal non ricevere risposta ai molti curricula inviati.

Inoltre, secondo i giovani intervistati, tra gli aspetti fondamentali per trovare occupazione, emergono anche le competenze trasversali (37%), come problem solving, proattività, capacità relazionale, e le competenze digitali (17%), tra le più richieste nel mercato del lavoro. Il mondo digitale, infatti, influisce in modo favorevole sugli scenari futuri percepiti dalle due generazioni e rappresenta uno strumento utile per trovare occupazione, tanto che il 51% dei rispondenti si affida a canali online e siti Internet per cercare lavoro.

Cosa guida la scelta?

Se nella scelta del lavoro il 74% e il 68% del campione è guidato rispettivamente dalla possibilità di crescita professionale e leadership partecipativa, anche in fase di inserimento in azienda viene posto in rilievo il tema del lifelong learning e della formazione come fattore per facilitare la propria integrazione nella nuova realtà lavorativa. Il 58%, infatti, vorrebbe partecipare a classi di formazione e training, mentre il 47% a un programma di orientamento attraverso incontri diretti con i responsabili. Da remoto, invece, vengono richiesti frequenti feedback (58%) e comunicazioni con il team di lavoro (53%).

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Foto di Tima Miroshnichenko da Pexels