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Attualità

Il settore residenziale non teme la pandemia

In Italia nel 2020 le transazioni hanno raggiunto un valore di 91 miliardi di euro

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Nel corso del 2020, un anno segnato dagli effetti della pandemia e dalle misure introdotte per il suo contenimento, il settore immobiliare è riuscito a limitare l’impatto negativo della crisi: secondo un’analisi realizzata da Duff & Phelps Real Estate Advisory Group (divisione di Kroll), infatti, in Italia il fatturato stimato delle transazioni nel comparto ha superato i 105 miliardi di euro, contenendo la flessione rispetto al 2019 al -7,7%. All’interno di questo quadro, la stima del fatturato delle transazioni relativo all’asset class residenziale è pari a 91 miliardi di euro, rappresentando così l’86% del valore totale. La contrazione rispetto al 2019 è stata del -6,7%, una performance migliore rispetto a quella del settore immobiliare nel suo complesso. Non è una sorpresa, dunque, che secondo gli ultimi dati elaborati da Eurostat, l’Italia continui a essere uno dei Paesi europei con la percentuale più alta di abitanti che vivono in case di proprietà: il dato nazionale si attesta infatti al 72,4%, superiore sia alla media europea del 70%, che ai livelli registrati da Francia (65,2%), Gran Bretagna (63%) e Germania (51,5%).Le prospettive sembrano poter essere orientate a un cauto ottimismo per gli investimenti in ambito residenziale, con un rinnovato interesse da parte degli investitori istituzionali, sia esteri che italiani.

Si affermano nuovi trend

A fronte dell’uso sempre più pervasivo della tecnologia e della digitalizzazione e dei nuovi modelli di vita, questa asset class, già nel recente passato, ha assistito a profonde trasformazioni, caratterizzate dall’evoluzione delle esigenze dell’utente finale e dal progressivo incremento delle funzioni a cui la casa è chiamata a dare risposta. In particolare si rileva una maggiore attenzione ai servizi su misura per i residenti, alla qualità dell’abitazione, al comfort termico, acustico e tecnologico (in particolare in ambito domotica), alle soluzioni legate alla sostenibilità ambientale, alla dotazione di ambienti esterni privati o di spazi comuni nel fabbricato e servizi quali ad esempio la guardiania “evoluta”/concierge, fitness center, spazi per bambini e baby-sitter, locker/pickup point per e-commerce e colonne per ricarica di veicoli elettrici.

La pandemia e le misure introdotte per il suo contenimento, con le esigenze di distanziamento, il ricorso al remote working e alla didattica a distanza, hanno determinato un ulteriore ripensamento degli immobili, con nuove tendenze innestate in questo contesto già in evoluzione, basate sulla centralità dell’uomo e sulle sue esigenze. Questo rende indispensabile una sempre maggiore sinergia tra la parte progettuale e quella gestionale nelle fasi di progettazione e realizzazione di un asset. Recenti trend hanno inoltre posto l’accento sul concetto di “prossimità”, sfruttando la mobilità sostenibile, al fine di rendere raggiungibili in poco tempo tutti i servizi necessari per una migliore qualità della vita, per lo svago e per il lavoro e con l’obiettivo di realizzare quartieri residenziali integrati e sostenibili sia da un punto di vista ambientale che sociale.

In questo contesto, occorre quindi pensare a residenze “specializzate” per periodi determinati di vita (come le soluzioni per student housing, micro-living, senior housing, serviced apartment e short stay), oltre che ad abitazioni “generaliste e flessibili”. È inoltre cruciale agevolare grandi progetti di rigenerazione urbana di interi quartieri, non più rispondenti alle attuali esigenze abitative, con nuova edilizia più efficiente energeticamente, moderna e in grado di offrire una qualità della vita superiore. Si potrebbe pensare, in questo senso, a un incremento dei premi volumetrici e dei benefici fiscali per incentivare la riqualificazione, come l’eliminazione degli oneri di urbanizzazione per interventi di sostituzione dell’esistente. Aumenta inoltre l’attenzione verso la valorizzazione dell’hinterland e la creazione di vere città metropolitane con investimenti finalizzati a ridistribuire la ricchezza generata da alcuni poli attrattori sul più ampio territorio tramite piani territoriali e investimenti infrastrutturali.

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Photo by Tierra Mallorca on Unsplash