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I Paesi migliori del mondo per le imprenditrici
Il Mastercard Index of Women Entrepreneurs 2019 incorona Usa, Nuova Zelanda, Canada e Israele. Nessuna crescita per l’Italia
Le donne imprenditrici nel mondo continuano a superare sfide e discriminazioni di genere quotidiane, senza subire ostacoli nello sviluppo del loro successo imprenditoriale. Lo conferma il Mastercard Index of Women Entrepreneurs (MIWE), lo studio che identifica i Paesi in cui le donne imprenditrici hanno più probabilità di fare carriera, segnalando allo stesso tempo come siano ancora presenti molte diseguaglianze di genere.Tra i primi 20 mercati in classifica, l’80% è costituito da economie ad alto reddito, alimentate da condizioni imprenditoriali fortemente favorevoli. Per la prima volta, sono gli Stati Uniti a posizionarsi in cima alla classifica, seguiti dalla Nuova Zelanda. Terzo posto per il Canada seguita a breve distanza da Israele.Dei 58 mercati presi in esame, sono otto quelli che hanno registrano un incremento di oltre cinque punti rispetto all’anno precedente. La Francia (+22 punti), trainata da un aumento quasi del doppio in riferimento al tasso di attività imprenditoriale femminile, seguita da Indonesia (+13), Costa Rica (+11), Taiwan (+9), Irlanda (+7), Federazione Russa (+6), Tailandia (+5) e Ghana (+5).L’indice suggerisce inoltre che un contesto favorevole per l’imprenditorialità femminile non sia necessariamente legato alla ricchezza e allo sviluppo di una nazione. Infatti, Paesi con condizioni di sostegno meno favorevoli come l’Uganda, il Ghana e il Botswana si classificano tra i primi tre mercati per i tassi di proprietà imprenditoriale femminile, rispetto a quelli più sviluppati. In questi mercati, le donne sono considerate imprenditrici “guidate dalla necessità”, spinte quindi da un’esigenza di sopravvivenza nonostante la mancanza di capitale finanziario e accesso a servizi abilitanti.
I migliori 10 paesi per le donne imprenditrici | Top 10 in termini di percentuale di attività imprenditoriali femminili sul totale |
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L’Italia ricopre secondo l’index del 2019 il 45° posto della classifica, posizione in leggera crescita ma in generale molto stabile e indietro rispetto al resto dei paesi europei e internazionali. Secondo l’indice che identifica il tasso di iniziativa imprenditoriale delle donne (il Women Business Ownership Rate) l’Italia si posiziona al 31° posto, in posizione stabile, con ancora solo il 25,2% di imprenditori donne nel totale nazionale. In generale l’Italia deve fare ancora molti sforzi per consentire alle donne imprenditrici di affermarsi. Un dato positivo che emerge dalla ricerca è che in termini di avanzamento nella generale progressione di carriera (l’indice Women’s Advancement Outcome), in Italia le donne registrano una leggera crescita (6.9%) in un environment che in generale è caratterizzato da un altro tasso di inclusione finanziaria e dunque di accesso agli strumenti finanziari, con il 90% delle donne che possiede un conto bancario e da una generale facilità di coltivare il proprio business.
Sulla base dei dati disponibili al pubblico di organizzazioni internazionali tra cui l’Organizzazione internazionale del lavoro, l’Unesco e il Global Entrepreneurship Monitor, l’indice globale di Mastercard traccia i progressi e i risultati delle donne imprenditrici in 58 mercati (che rappresentano quasi l’80% della forza lavoro femminile mondiale) con un focus su tre aspetti distinti: progressione di carriera delle donne, conoscenza delle risorse e accesso finanziario, fattori a sostegno dell’imprenditoria femminile. I risultati confermano come le donne siano in grado di guidare con successo il business e di poter fare business più facilmente in mercati aperti e dinamici in cui il sostegno alle pmi e le opportunità di fare affari sono più elevate. Inoltre, in questi paesi, le donne possono attingere a risorse abilitanti, tra cui l’accesso al capitale, ai servizi finanziari e all’istruzione accademica.
Credits Images:Foto di Анастасия Гепп da Pixabay