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Donne al vertice per rilanciare l’economia: il punto di vista di 5 top manager
Già dirigente di Microsoft e co-presidente della fondazione di famiglia, Melinda Gates sostiene che basterebbero poche donne in ruoli chiave per rivoluzionare l’economia mondiale. Abbiamo chiesto cosa ne pensano a cinque top manager italiane
Se per l’effetto farfalla un battito d’ali può generare un tornado, allora bastano poche donne in posti di rilievo per innescare una reazione che avrebbe effetti rivoluzionari sull’economia mondiale e potrebbe addirittura sconfiggere definitivamente la povertà. Lo afferma senza mezzi termini Melinda Gates, consorte del più noto Bill, che in un’intervista rilasciata al portale finanziario Business Insider, racconta la sua esperienza come manager in Microsoft prima, come moglie e madre poi, e infine come co-presidente della Bill e Melinda Gates Foundation, attiva a livello internazionale con progetti per lo sviluppo di Paesi poveri. Melinda Gates sostiene che incentivare la presenza di donne in ruoli apicali sarebbe da stimolo e da esempio per tutte le donne, che magari rinunciano a una vita professionale per motivi culturali o eccessivo impegno domestico: così facendo, migliorerebbe il bilancio familiare e di riflesso anche l’economia del Paese. Perché ciò accada, tuttavia, è necessario rivedere ruoli e compiti che tradizionalmente vengono associati alla figura femminile. Lei stessa racconta come dopo la nascita dei loro due figli abbia dovuto “educare” il marito Bill a condividere delle responsabilità anche in ambito casalingo. Ma da noi funzionerebbe? L’Italia non è proprio un esempio virtuoso di pari opportunità, tanto che si è resa necessaria una legge, la Golfo-Mosca del 2011 sull’adozione delle quote rosa nei Cda delle società quotate, che nell’arco di dieci anni vorrebbe rimuovere gli ostacoli all’accesso femminile nei ruoli di comando e favorire un rinnovamento nel senso di una maggiore meritocrazia ai vertici aziendali. Secondo l’ultimo rapporto Unioncamere sul mondo del lavoro, infatti, rispetto alla media europea, da noi la presenza di donne attive nelle aziende è tra le più basse, siamo subito sopra la Turchia e la Macedonia. Eppure, non ci mancano né le competenze né le capacità, e lo dimostrano molte illustri connazionali chiamate a guidare aziende leader nei propri settori a livello mondiale, ruoli di prestigio e di responsabilità che rivestono con grande professionalità. Abbiamo voluto conoscere la loro esperienza in merito, per capire in che modo è possibile raggiungere traguardi professionali importanti e come conciliare il lavoro ad alti livelli con la famiglia, che continua a essere gestita quasi esclusivamente dalla donna.
– Laura Gervasoni, Direttore generale Patek Philippe Italia
– Mirella Cerutti, Managing Director Sas Italy
– Ilaria Zampori, General Manager QuantCast Italia
– Elena Lavezzi, Head of Southern Europe Revolut
– Susanna Zucchelli, General Manager Heratech Srl e Diversity Manager gruppo Hera
Credits Images:Melinda Gates (© Getty Images)