Lavoro
Office smart office: cambia il lavoro, cambiano anche gli uffici
La tendenza è nata Oltreoceano, nelle giovani e dinamiche aziende della Silicon Valley (Google in primis), per poi contagiare un po’ tutto il mondo. I luoghi di lavoro oggi non devono più essere grigi e sobri: le imprese lasciano sempre più margine di manovra ai creativi nell’uso delle diverse nuance per rendere gli spazi più accoglienti possibile. Non solo perché un ambiente vivace e moderno è sicuramente più stimolante per i dipendenti (influisce sul loro umore tanto quanto sulla produttività), ma anche perché i giochi cromatici si prestano a dare un’identità forte agli uffici e a esprimere i valori e la filosofia del brand. Che i nostalgici se ne facciano una ragione, l’office design si è già appropriato, e sempre lo farà più in futuro, della psicologia del colore.
In occasione dell’ultimo Salone del Mobile è parso evidente che il colore è ormai una componente fondamentale delle proposte per l’ufficio. Ne sono un esempio lo spazio di lavoro presentato da Vitra (foto in alto), tanto quanto l’elegante Air di Polflex (foto in basso): un tavolo che unisce classicità, maestria artigianale e tonalità accese, come il rosso. Anche Linea Fabbrica (foto in apertura), specializzata nelle sedute di design, ha abbandonato i classici grigi e nero, almeno nell’idea portata in Fiera a Milano.
Parlando di colori, ce n’è uno che sta conquistando gli uffici di tutto il mondo: il verde. Inteso come il colore della natura. Oltre a dire addio al grigiore, i luoghi di lavoro oggi puntano sempre più alla sostenibilità, non solo in termini di salvaguardia ambientale, ma anche di ergonomia e benessere dei dipendenti. Come ha sottolineato Matteo Ragni, designer due volte premio Compasso d’Oro che disegna sistemi ufficio per Fantoni: «Abbandonato il minimalismo asettico, l’ufficio devo tornare a essere pieno di oggetti e materiali. L’uomo ne ha bisogno, così come ha bisogno di aria e natura. La vera sfida nel prossimo futuro sarà inserire sempre più verde negli spazi di lavoro». Non a caso sta prendendo piede il Biophilic Design, filosofia che integra elementi naturali, materiali e forme organiche in interior design e architettura.
Spazi di lavoro più confortevoli e meno freddi, dove dominano materiali con texture tattili, tessili e finiture lignee, quasi fossero un’estensione dell’ambiente domestico. Così le persone si sentono più a loro agio e, ovviamente, lavorano meglio. Senza dimenticare, ovviamente, l’attenzione per la sostenibilità. Illustrano bene questa tendenza sia la proposta modulare dell’italiana Citterio (foto in alto) sia il progetto arrivato direttamente dal Nord Europa per Swedese (foto in basso).
In un mondo del lavoro sempre più orientato verso lo smart working, postazioni fisse e uffici assegnati saranno sempre più una rarità. Un cambiamento epocale che sta regalando sempre più libertà alla fantasia degli architetti. Le imprese più innovative stanno puntando sempre più su open space dove impera la modulabilità: l’esigenza è quella di una suddivisione razionale degli spazi, incentrata su sistemi facilmente modificabili e adattabili ai diversi bisogni. Largo dunque alle aree dedicate allo svago e al brainstorming, ma anche alle cosiddette focus room o quiet room per chi ha bisogno della massima concentrazione. L’importante è tenere conto che la stessa scrivania potrebbe essere utilizzata ogni giorno da una persona diversa e con necessità differenti. Negli Usa, per esempio, si stanno diffondendo le project room, che prevedono al centro uno spazio comune per le riunioni e, tutto intorno, lungo il perimetro della stanza, le postazioni singole per gli utenti. Un’ottima soluzione per favorire team working e coordinamento senza rinunciare agli spazi “personali”.
Linee pulite ed eleganti, materiali raffinati che si integrano felicemente con le ultime novità tecnologiche, ma soprattutto postazioni perfettamente adattabili a seconda delle diverse esigenze. Atelier di Fantoni (foto in alto), per esempio, è stato disegnato in collaborazione con Gensler affinché fosse adatto a far fronte ai continui cambiamenti di struttura degli uffici di oggi. Sempre con Gensler è stato progettato anche il sistema scrivania Brera25 di Ioc project partners (il primo in basso), il cui meccanismo elettrico consente di elevare il piano di lavoro senza sforzi. E se Senses, firmato per Bulo da Nathalie Van Reeth (in basso, al centro), predilige invece le linee curve, non rinuncia alle soluzioni modulari e alle postazioni di ricarica wireless integrate. Infine, si ispira agli omonimi assi il sistema direzionale Cartesiano, disegnato da Ferruccio Laviani per i 4 Mariani (ultima foto): versatile, elegante e ricco senza rinunciare a linee semplici e finiture sofisticate.
Articolo pubblicato su Business People, giugno 2019
Credits Images:Linea Fabbrica (Foto © Valerio Pardi)