Lifestyle
Il design è cambiamento
Debutta alla Triennale di Milano ‘Broken Nature: Design Takes on Human Survival’, grande evento espositivo che unisce creatività e sostenibilità
Se qualcuno avanza il dubbio che l’arte contemporanea e il design appartengano solo alla sfera della leggerezza (del lusso, del divertimento, del tempo libero), dovrà ricredersi. La ventiduesima Esposizione universale della Triennale di Milano è la più ampia, completa e complessa indagine sui legami tra gli uomini e il pianeta Terra. Assunto di base: sono le creative intuizioni le uniche capaci di affrontare le eco-sfide del futuro. Da oltre un anno quel caterpillar di energia e competenza di Paola Antonelli, natali lombardi e una vita made in Usa (è curatrice per l’architettura e il design del MoMa di New York) lavora a Broken Nature: Design Takes on Human Survival (fino al 1° settembre), molto più di una mostra. Un evento tra arte, design, green economy e sostenibilità.
Con un team curatoriale composto anche da Ala Tannir, Laura Maeran ed Erica Petrillo, la Triennale di Milano, nel Palazzo dell’Arte progettato dal grande Giovanni Muzio, esplora il concetto di design ricostituente: in che modo le nostre case, gli oggetti che progettiamo e che usiamo tutti i giorni, possono cambiare, in meglio, il rapporto tra noi e la natura? Per realizzare il progetto la Triennale ha lanciato una vera e propria chiamata alle armi e dagli studi di design dei cinque continenti la risposta non ha tardato ad arrivare. Un fatto – commenta Paola Antonelli – che «ci permette di continuare a credere nel potere del design di aiutare i cittadini a comprendere la complessità, valutare i rischi, adattare i comportamenti e chiedere cambiamenti».
La mostra centrale prevede alcuni lavori commissionati per l’occasione, quali l’indagine sul riciclo dei rifiuti elettronici del duo di design Formafantasma, l’uso della melanina (il pigmento che determina il colore della nostra pelle) nell’architettura da parte dell’americano Neri Oxfam e l’analisi sulla metamorfosi del paesaggio siriano di Sigil Collective, oltre a 120 progetti di design degli ultimi 30 anni. Tra questi, anche pietre miliari del design ricostituente, tra cui Hippo Roller di Pettie Petzer e Johan Jonker e il progetto residenziale Quinta Monroy di Elemental. Li osserviamo ora uno accanto all’altro, dalle prime intuizioni degli anni ‘80 alle ultime ricerche di oggi: dimostrano che la bellezza del design è nel suo essere attivatore dei cambiamenti del comportamento umano. Non tutto è perduto: la natura “spezzata” si può ricomporre.
Credits Images:Raising Robotic Natives esplora le interazioni tra bambini e robot, che potrebbero portare alla prima generazione di "nativi robotici". Proprio come i nativi digitali crescono nel mondo digitale, i nativi robotici nascono in un ambiente che si sta adattando ai robot
Stephan Bogner, Philipp Schmitt and Jonas Voigt, Raising Robotic Natives. 2016. Photo: Courtesy the designers