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Brexit, intesa raggiunta fra Theresa May e Ue. Che cosa succederà ora?
Bruxelles si è impegnata a concedere garanzie “legalmente vincolanti” sul nodo irrisolto del confine irlandese. Ora la palla passa al governo britannico
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Siamo ormai agli sgoccioli. Ancora poche ore e conosceremo il destino della Gran Bretagna. Oggi, infatti, i parlamentari britannici dovranno prendere una decisione: sarà Brexit senza accordo oppure no? Ieri sera è arrivato l’annuncio di un compromesso fra l’Unione europea e Theresa May su uno dei punti più controversi dei rapporti fra Londra e Bruxelles, ossia la clausola di salvaguardia del confine aperto fra Irlanda del Nord e Irlanda. Questione su cui il governo Tory non ha mai ceduto e su cui ora la Eu è pronta a concedere garanzie “legalmente vincolanti”, grazie soprattutto all’intervento di Angela Merkel, una delle più contrarie al divorzio senza accordo. Basterà per spingere la Camera dei Comuni a votare a favore dell’intesa raggiunta dalla loro prima ministra a due mesi dalla pesante bocciatura di gennaio e quindi a distendere i rapporti con l’Europa? Non resta che aspettare le prossime ore.
Ma perché il nodo irlandese è così importante? Perché oggi il confine tra la Gran Bretagna, che include l’Irlanda del Nord, e l’Unione europea, che include l’Irlanda (entrata nell’allora Comunità Europea), è invisibile e cittadini e merci possono circolare liberamente. Dopo la Brexit, però, il confine irlandese si trasformerebbe nell’unica frontiera di terra fra la Gran Bretagna e l’Ue. Da qui l’idea di attuare, nel caso in cui non si raggiungesse un accordo commerciale fra le parti, la “polizza” del backstop: in pratica, l’Irlanda del Nord rientrerebbe nell’unione doganale e, in aggiunta, dovrebbe rispettare alcune norme del mercato unico europeo, mentre il Regno Unito dovrebbe rispettare i principi di base dell’unione doganale. Una soluzione che non piace né ai difensori più strenui di una Brexit dura e pura né agli unionisti nordirlandesi.
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