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Prezzo petrolio: come si decide un fattore chiave dell’economia mondiale

I suoi saliscendi nascondono molto più dell’incontro tra domanda e offerta ma celano giochi geopolitici e riflettono anche le condizioni e le economiche globali

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Sono numeri ma non sono solo numeri. Il prezzo del petrolio è uno degli indicatori più importanti e rivelatori, per questo viene monitorato costantemente ed è una delle notizie immancabili di qualsiasi notiziario economico.

Quanto costa un barile di petrolio

Innanzitutto, va detto che l’oro nero non ha un solo prezzo, perché ne esistono di diverse tipologie, estratte in diverse regioni del mondo. Quelle più rilevanti, da un punto di vista borsistico, sono il WTI americano e il Brent europeo, come già raccontato da Business People. In genere, quando si parla di quotazioni del petrolio, si parla di queste due tipologie. Questa mattina un barile del primo valeva 64,50 dollari, il secondo 69 dollari.

Altre sono il cosiddetto Opec basket, denominazione che si riferisce al petrolio estratto nei Paesi che compongo l’Organization of the Petroleum Exporting Countries, cioè l’Organizzazione dei Paesi che esportano petrolio, oppure quella presente sui terminali delle piazze finanziarie come Urals, con cui ci si riferisce al petrolio russo.

Perché il prezzo conta

Il prezzo dell’oro nero è un indicatore importante perché riflette le aspettative circa lo stato di salute dell’economia mondiale. Negli ultimi anni, il prezzo del petrolio è sceso notevolmente. In base alla legge della domanda e dell’offerta, ci si sarebbe potuto aspettare che ciò avrebbe giovato a questo mercato, provocando un aumento delle transazioni , cosa che avrebbe fatto aumentare il prezzo del barile. Così non è stato, perché il calo era dettato proprio da una diminuzione degli acquisti, causata da previsioni fosche sulla possibilità di una ripresa dell’economia mondiale.

La nostra economia è alimentata di fatto dal petrolio: perché le industrie funzionino, perché le merci siano spostate e consegnate, serve il petrolio. Ma se si suppone che il Pil mondiale non si riprenderà, la domanda di oro nero rimarrà bassa.

La strategia dell’Opec

Bisogna aggiungere che l’Opec ha tenuto artificialmente basso il prezzo, pompando più greggio di quanto i mercati ne domandassero, per sbarazzarsi della pericolosa concorrenza americana. La politica energetica degli Stati Uniti è stata ridisegnata dalla scoperta del fracking, una modalità estrattiva che ha consentito di estrarre petrolio dal sottosuolo attraverso la fatturazione delle rocce di scisto.

Il fracking però ha costi notevoli per cui è conveniente solo se il prezzo del petrolio non troppo altrimenti l’impresa non è più economicamente vantaggiosa. I Paesi Opec hanno fatto in modo che il prezzo del petrolio scendesse per poter mandare sul lastrico una serie di imprese nate intorno al miracolo del fracking.