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Diritti tv, siamo pronti alla rivoluzione delle web company?

Con la prima riunione di Lega partirà la corsa ai diritti tv 2018-21 della Serie A: tante le questioni in ballo, dai diritti esclusivi al ruolo delle telco. Facebook e Amazon pronte alla sfida

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Partirà domani 25 maggio con la prima riunione della Lega di Serie A la corsa ai diritti tv 2018-21. Si riparte dal totale dell’ultimo bando, 1,2 miliardi di euro di cui 943 milioni in arrivo al mercato domestico. L’obiettivo della Lega e dell’advisor Infront è raggiungere quota 1,4 miliardi, ma non sarà facile. La partita si giocherà come sempre tra Sky e Mediaset, ma difficilmente i broadcaster tradizionali saranno disposti a confermare o alzare le offerte passate (rispettivamente 573 e 370 milioni) se non cambierà la gestione dei pacchetti. L’unico modo per ottenere di più sempre seguire la strada già intrapresa all’estero, quella delle esclusive di alcune partite su una o l’altra piattaforma (satellitare o Dtt). A meno che non entrino in gioco altri attori.

DIRITTI TV, ARRIVANO TELCO E WEB COMPANY

Il primo indiziato è Telecom, che avrà diritto a «pari dignità» rispetto alle altre emittenti. L’ultima volta l’asta per i diritti web andò deserta (la base d’asta era 109 milioni), stavolta Telecom potrebbe pensare di puntarci per fare da volano alla sua Tim Vision. Ma molto dipenderà dal ruolo di Vivendi, protagonista sia nell’azienda di telecomunicazioni che in Mediaset, che potrebbe decidere di abbinare i diritti. Mentre resta all’orizzonte il gruppo Discovery. La grande incognita riguarda il ruolo degli Ott, come Facebook e Amazon, che hanno già mosso i primi timidi passi in questo senso in alcuni Paesi. In particolare, l’azienda di Jeff Bezos ha preso i diritti di alcuni match di Nfl. La partita sta per cominciare.