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Carta docente, 18App e 80 euro: tutti i flop dei bonus Renzi
Difficoltà burocratiche per ottenere gli sconti riservati agli insegnanti, appena il 6% dei 18enni che chiede fondi per la cultura. E la magistratura…
Mentre la magistratura getta ombre sull’operato del Matteo Renzi politico, i numeri distruggono il Matteo Renzi premier. Ci sono già 1,7 milioni di italiani tentano di riprendersi dal colpo di aver dovuto restituire il bonus da 80 euro nella dichiarazione dei redditi, non è che gli altri regali del governo precedente godano di buona salute: e parliamo del Bonus Docenti e del Bonus Cultura.
BONUS DOCENTI. Partiamo dal Bonus Docenti che, dopo il successo del primo anno, sta subendo un calo di popolarità. Sono stati appena 60 i milioni spesi a fronte dei 350 milioni stanziati. Certo, l’anno scorso si potevano comprare anche gli smartphone, mentre c’è stata una stretta delle categorie merceologiche. Ma non c’è solo questo. Anche i commercianti sono in fuga dal bonus a causa delle procedure di accredito farraginose. Così in molte regioni on ci sono negozi abilitati.
BONUS CULTURA. E i 500 euro ai 18enni. Appena il 40% degli aventi diritto si è lanciato nella trafila per ottenere gli sconti su libri, musei, cinema, teatro, concerti. A gennaio, dei 572.437 neomaggiorenni aventi diritto, solo 286.095 avevano ottenuto l’identità digitale e solo 230.000 erano iscritti alla piattaforma necessaria per cominciare a spendere i 500 euro. Anche qui la percentuale è sconfortante: solo il 6,3% dei soldi stanziati dal governo sono stati effettivamente spesi dai ragazzi italiani che hanno compiuto 18 anni dal 2016. Troppa burocrazia, lentezza per l’approvazione dell’account digitale e scarsità degli esercenti che aderiscono al progetto le cause del flop. L’ennesimo, a quanto pare.