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Riforma fiscale in tre punti, famiglia lavoro e ricerca

Primi passi verso la riforma del fisco “attesa da 40 anni”. Eliminare le forme di erosione per recuperare gettito e abbassare le aliquote. Tremonti: “Riforma storica”. Berlusconi: “Grande responsabilità. Marcegaglia: “Potrà essere lo strumento più potente per la crescita”

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Tutto pronto per la riforma fiscale. Il primo passo è stato l’incontro tra le parti sociali e il governo che ha dato il via al processo per la revisione del sistema tributario. “La riforma è attesa da 40 anni – ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – Si tratta di una grande ambizione e una grande responsabilità”. Per ora le parti sociali accolgono con fiducia e favore l’avvio del processo di riforma, il prossimo incontro sarà fissato all’inizio della prossima settimana, e mentre il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, annuncia che questo processo “potrà essere lo strumento più potente per la crescita, ma richiede segnali in tempi stretti”, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti sottolinea l’importanza dell’impresa: “Siamo il primo Paese che avvia una grande riforma fiscale. L’anima di ogni riforma è la riforma delle anime, tutti devono essere disposti a cedere un po’ di loro idee e interessi”.Nelle intenzioni del governo le priorità saranno famiglia, lavoro e ricerca, con la famiglia al primo posto. L’obiettivo è quello di concentrare gli aiuti lasciando la scelta agli stessi nuclei di come “allocare le risorse”. I sostegni oggi non mancano, è stato detto, ma sono dispersi tra Fisco e Inps. “Il sistema si è stratificato negli anni – ha aggiunto Berlusconi – e ci sono 242 forme di erosione della base imponibile. Sono 140 miliardi di gettito che non entra nelle casse dell’erario”. L’intenzione del governo è quella di abbattere questa giungla che potrebbe consentire di recuperare gettito e “per abbassare le aliquote, tenendo conto che ogni anno 40 miliardi di euro vengono sottratti alla tassazione”.“La riforma dovrà avere numeri seri e credibili” aggiunge Tremonti che sottolinea la necessità della riforma di essere “euro-compatibile. La riforma – aggiunge – non può essere coperta dal recupero dell’evasione fiscale. Il contrasto all’evasione fiscale è fonte di finanziamento e funzionamento fondamentale della riforma fiscale, ma per l’Europa il recupero dell’evasione fiscale prima va realmente fatto, poi utilizzato; non l’opposto”.Nessuna apertura all’ipotesi che si possa finanziare parte della riforma attraverso l’incremento della tassazione sui patrimoni e le rendite finanziarie. “Abbiamo qualche refrattarietà. Tassare i Bot non è la cosa più razionale”, ha tagliato corto Tremonti. In linea generale, spiega Berlusconi, la riforma prevede “lo spostamento dell’asse del prelievo dalle persone alle cose e dal centro alle periferie e passerà attraverso tre fasi: la raccolta di dati e la loro analisi; una legge delega in Parlamento e infine una serie organica di decreti allegati. Il fisco è complicato – spiega il premier – tanto che è difficile anche per chi vuole pagare, ma – conclude – da primo contribuente italiano provo vergogna per le dichiarazioni dei redditi di alcune persone”.

Credits Images:

Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi