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Solomon Burke, il Re se n’è andato

La leggenda del Rock’n’soul scompare a 70 anni lasciando un’eredità musicale inestimabile e… 21 figli

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Il re del rock’n’ soul se n’è andato. Era in volo per Amsterdam dove il 12 ottobre doveva tenere uno dei suoi infuocati live show al club Paradiso, quasi una profezia… Solomon Burke, più di 70 anni, nato a Philadelphia (nel 1936 o nel 1940… ) conosciuto anche come the Bishop of Soul è stato una delle figure cardine del soul mondiale, stimatissimo da una nutrita schiera di rockstar di ogni generazione, dagli Stones a Tom Waits, fino al nostro Zucchero (con cui nel 2004 registrò il duetto The Devil In Me).

Ha sempre coniugato la carriera artistica con un percorso di fede religiosa (sin dagli esordi era nominato anche Wonder Boy Preacher) e ha regalato un numero enorme di composizioni entrate nella storia. Basti pensare alla celeberrima Everybody Need Somebody to Love composta nel 1966 e poi ripreso con il successo che tutti conoscono dai Blues Brothers ma anche a Baby Come On Home, Just Out Of Reache, Donìt Give Up On Me, Cry To Me (riletta in seguito dai Rolling Stones e da Tom Petty). La vera forza di Solomon Burke erano però i concerti un’esperienza di raro coinvolgimento, mentre la carriera discografica pur di eccellente livello artistico (oltreché lunghissima) ha sempre risentito della concorrenza di altri artisti che si sono via via succeduti come Otis Redding, Wilson Pickett o Arteha Franklin.Nel 2001 Burke fece ingresso nella “Rock and Roll Hall of Fame”, mentre nel 2002 vinse un Grammy Award. Lascia un’eredità musicale inestimabile e… 21 figli.