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Internet veloce, il presidente Antitrust spinge per la non concorrenza

Per Catricalà l’obiettivo europeo di fornire 100 mega all’intera popolazione entro il 2020 è di difficile realizzazione senza un’unica società delle reti

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Internet veloce per tutti gli italiani? L’unica strada è una società creata su misura tra Telecom, gli altri operatori e un soggetto pubblico. Dapprima contrario a questa soluzione il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà cambia idea e torna su un tema caro al collega dell’Agcom, Corrado Calabrò inserendo una norma specifica nelle proposte per la legge sulla concorrenza. Nel corso del convegno ‘Giochiamoci il futuro’ organizzato da Between, il presidente dell’Antitrust ha fatto il punto sulla situazione delle nuove reti parlando di “impasse” e giudicando “timida” l’autocandidatura di Telecom Italia che ha annunciato un piano per portare la fibra al 50% degli italiani entro il 2018. Pur apprezzando le varie iniziative dell’ex monopolista e degli operatori, Catricalà ha sottolineato la distanza dall’obiettivo finale dato l’Europa: 100% della popolazione collegata a 100 mega entro il 2020. Un obiettivo difficile da raggiungere, per questo l’unica soluzione è la società delle reti.La proposta del presidente dell’autorità garante per la concorrenza e il mercato sembra essere in contraddizione con l’Authority che rappresenta, ma è stato lo stesso Catricalà a spiegare l’inversione a U, avvenuta già alcuni mesi fa: “Quando ho sentito parlare di una società unica delle reti ero molto preoccupato del tavolo comune tra gli operatori e ho pensato: ci metto una microspia!”. Tuttavia, di fronte alla necessità per il Paese di dotarsi di una infrastruttura veloce, il presidente dell’Antitrust ha “ammesso di aver sbagliato” e ha cambiato idea. “Nelle proposte alla legge sulla concorrenza – ha spiegato – ho indicato una ‘normetta’ politicamente scorretta, una pietra nello stagno: la costituzione della società ad hoc, con regole di governance asseverate dall’Antitrust”.Nel frattempo, però, sembra che, come scrive oggi il Sole24Ore, “i buoi siano scappati”. Fastweb è uscita con la sua offerta da 100 mega, Telecom con il piano di coprire in banda larga 30 città entro il 2013, Vodafone investirà sulla mobilità diffusa a 2 mega di velocità. Intanto il neo-ministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha fatto sapere che “il memorandum of understanding tra tutti gli operatori per la rete di nuova generazione è in dirittura d’arrivo”.

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Antonio Catricalà