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Big Data, il mercato degli Analytics vale 790 milioni

Nel 2015 crescono i Big Data Analytics, +34%. Si ferma al +11% la Business Intelligence, che rappresenta la maggioranza dei volumi. Trainano assicurazioni, banche, telco e media. Ma pochi costruiscono il business sui dati

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L’Italia ha finalmente scoperto i Big Data. E gli Analytics, l’ultima rivoluzione nel mondo del business. Nel 2015 dunque il mercato degli Analytics in Italia cresce del 14%, raggiungendo un valore complessivo di 790 milioni di euro, composto per l’84% da Business Intelligence e per il 16% da Big Data.

La crescita della parte Big Data, seppure ancora marginale nei volumi, risulta tuttavia molto più robusta con un tasso annuo del +34%, mentre la Business Intelligence si ferma ad un +11%. Guidano lo sviluppo nel 29% dei casi le banche e nel 21% l’industria, seguiti da telco e media (14%), Pa e sanità (9%), altri servizi (8%), gdo (8%), utility (6%), assicurazioni (5%). Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano presentata all’Istituto Mario Negri e costruito su una survey che ha coinvolto 91 tra Cio e responsabili It e 160 c-level di altre funzioni di medie e grandi organizzazioni.

PROSPETTIVE. E non è finita. Nel 2016 gli Analytics saranno la principale priorità di investimento (44%) per i Cio italiani e le competenze per la gestione dei Big data sono ritenute la sfida organizzative più rilevante per la trasformazione digitale delle imprese. Uno scenario che mostra chiaramente come le imprese del nostro Paese abbiano compreso l’importanza di estrarre insight dei dati. Ma la maggioranza delle organizzazioni non dispone ancora di una strategia di business trainata dal valore associato ai dati.

«Le imprese e la pubblica amministrazione hanno ormai compreso come il patrimonio di dati permetta di estrarre preziosi suggerimenti per ottimizzare le decisioni future», commenta Carlo Vercellis, responsabile scientifico dell’osservatorio. «Tuttavia, oggi è il momento di evolvere da preziose ‘insight’ basate sui dati ad una sistematica strategia ‘data-driven’ che permetta di acquisire vantaggio competitivo e di monetizzare servizi a valore aggiunto basati sull’analisi dei dati».

AL LAVORO. Ma chi utilizza gli Analytics? Le iniziative di Business intelligence sono ampiamente diffuse tra le aziende italiane. In metà delle organizzazioni (48%) sono già utilizzate a regime per la maggior parte degli ambiti applicativi, mentre nel 40% a regime in alcuni ambiti applicativi. Molto più rari i sistemi di Big Data: in nessuna organizzazione sono già utilizzati a regime per la maggior parte degli ambiti e solo nel 17% sono a regime in ambiti specifici: nella maggior parte del campione (56%) non ci sono ancora progetti, nel restante 27% dei casi si e` in una fase di pilota. La funzione aziendale che utilizza maggiormente soluzioni di Analytics si conferma quella del marketing & vendite (77%), seguita da amministrazione, finanza e controllo (76%), sistemi informativi (60%), acquisti (55%), produzione (44%), supply chain (43%), risorse umane (31%), Ricerca & Sviluppo (20%). Il 96% degli intervistati quello dei Big data sia un trend rilevante da comprendere per poter far evolvere il modello di impresa o addirittura una rivoluzione che cambierà il modo di fare impresa. Solo il 4% non conosce i Big Data o lo ritiene un termine vuoto. Una buona parte (68%) ammette però che non vengono ancora completamente colte le forti potenzialità e il 31% che rappresentano un supporto importante.

NUOVE MODALITA’. Analizzando gli ambiti applicativi di Analytics si possono identificare diversi livelli di maturità. Sono molto diffusi e con interesse potenziale alto, il Crm Analytics (presente nel 56%), Finance & Accounting Analytics (52%), Top Management Dashboard Solutions (41%). Poco diffusi ma con interesse potenziale elevato, Ecommerce Analytics (18%), Customer Experience Analytics (11%), Social & Web Analytics (7%). Particolare interesse per alcuni settori rivestono la Security Analytics (8%), Telcommunication Analytics (8%), Transportation Analytics (2%). Con buoni tassi di diffusione ma tassi di crescita limitati, infine, come Supply Chain Analytics (29%), Human Resources Analytics (26%), Production Planning & Sales (26%).

«L’adozione pervasiva e consapevole di soluzioni analytics avanzate, la capacità di sviluppare modelli in grado di identificare i pattern nascosti nei dati, di rappresentare e modellizzare in ottica predittiva la realtà in contesti sempre più eterogenei e dinamici richiedono un processo di maturazione complessivo dell’azienda», avverte però Alessandro Piva, responsabile della ricerca. «Per questa ragione, è necessario un percorso di evoluzione delle organizzazioni verso un approccio integrato, quello che abbiamo chiamato ‘Big Data Journey’. Serve una pianificazione strategica con una visione di lungo periodo, la ricerca di competenze e modelli di governance innovativi, nuovi approcci tecnologici e nuove modalità di gestione dei dati».

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© Camelia.boban