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Lavoro

Lavorare troppo aumenta il rischio di ictus

Studio di Lancet: superare le 55 ore in ufficio fa alzare del 33% il pericolo di malattiere coronariche

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Lavorare stanca. E lavorare troppo può uccidere. Le prove arrivano una ricerca di Lancet, riportata dal Corriere.it, che ha dimostrato come superare le 55 ore di lavoro settimanali aumenti dal 10 al 22% il rischio di ictus e di malattie coronariche. L’indagine è stata effettuata all’University College di Londra: partendo da 25 studi precedenti, comprendenti un campione totale di 600 mila uomini e donne in Europa, Stati Uniti e Australia ed esaminati per otto anni, gli autori hanno messo in luce la correlazione tra il super lavoro e i danni al cuore.

LA SCRIVANIA UCCIDE. Anche tenendo conto di fattori come età, sesso o ceto sociale, chi supera le 55 ore a settimana (9-10 al giorno con un solo giorno di riposo) ha un rischio del 13% superiore di coronopatie rispetto a chi timbra il cartellino negli orari giusti (40 ore a settimana). Considerando invece il tema degli ictus – su un database di 530 mila casi analizzati in 17 studi precedenti – gli stakanovisti hanno una probabilità di ictus del 33 per cento più elevata rispetto agli impiegati con un orario standard pur considerando i fattori di rischi associati come ipertensione, sedentarietà, alcol e fumo.

Il super lavoro si comporta come una tossina accrescendo proporzionalmente il pericolo rispetto alla permanenza in ufficio: a 41-48 ore a settimana corrisponde un+ 10% di rischio-ictus, se si sfiorano le 50 il dato schizza al 27%. Ad accrescere il pericolo, oltre ovviamente all’eccessiva sedentarietà, è lo stress della vita da ufficio. Le ricerche infatti hanno preso in esame soprattutto gli impiegati, escludendo operai e dirigenti.

LEGGI DISAPPLICATE. «Fare gli straordinari è una prassi molto frequente fra i lavoratori: in Turchia il 43 per cento supera le cinquanta ore settimanali, ma la media si attesta sul 12 per cento per gli uomini e il 5 per cento per le donne in tutti i Paesi aderenti all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico», dice il professor Urban Janlert dell’università svedese di Umea in un editoriale di accompagnamento. «In alcuni Stati esistono normative per limitare l’eccesso di ore lavorative: in Europa, ad esempio, vige la direttiva 2003/88/CE che garantisce il diritto a non superare una media di 48 ore lavorative settimanali. Purtroppo è poco applicata e alla luce di questi risultati ciò deve preoccupare».