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De Beers taglia i prezzi: diamanti meno costosi
Causa la crisi economica e la concorrenza delle altre pietre preziose, l’azienda riduce i prezzi anziché la produzione. Una sforbiciata da 250 milioni di dollari
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Per la prima volta nella sua storia, il colosso di diamanti De Beers si è ritrovato costretto ad aggiustare, al ribasso, i prezzi di listino, nel tentativo di incrementare le vendite. La sforbiciata è stata del -9% che, tradotto in euro, equivale a ben 250 milioni di dollari di diamanti messi in saldo. Una mossa epocale, i cui sentori però erano già nell’aria.
EFFETTI DELLA CONCORRENZA. A luglio, infatti, De Beers aveva dovuto rivedere le proprie previsioni di produzione 2015: anziché 31 milioni di carati, la cifra è stata abbassata a 29 milioni di carati. La causa è da rintracciarsi nelle minori vendite: crisi economica a parte, il diamante sta subendo la concorrenza delle altre pietre preziose, nonché degli accessori di lusso, il cui prezzo è spesso equiparabile a quello dei celebri carati. Il colpo di grazia è poi arrivato dalla crisi economica asiatica. Fondata nel 1888 in Sudafrica, De Beers è controllata per l’85% del capitale dal colosso Anglo American.
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