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Se bevi, la macchina non parte
Se l’alcol test è positivo la macchina non si accenderà, questo sarà il futuro
NHTSA, è l’ente che ha portato avanti questa ricerca e pensa fermamente che questo dispositivo diventerà obbligatorio nelle automobili del futuro. Il sistema viene rinominato DADSS, ed è una sorta di alcol test integrato nell’auto, in grado di impedire l’avviamento del veicolo in caso di rilevamento di un tasso alcolemico eccessivo nel sangue. I benefici sarebbero molteplici, dall’effettiva prevenzione di incidenti stradali, fino alle ripercussioni positive che si avrebbero sulle polizze assicurative. La fase di sperimentazione, iniziata nel 2008 e condotta insieme a 17 case automobilistiche, si concluderà il prossimo anno e il Drive Alcohol Detection System for Safety potrà arrivare sul mercato, a un prezzo che oggi la National Highway Traffic Safety Administration stima in 400 dollari. Il sistema funziona molto semplicemente: Due rilevatori leggono il tasso alcolemico nel sangue, rispettivamente con un tradizionale etilometro a fiato, situato o sulla portiera o dietro al volante, e un dispositivo a infrarossi, sul quale poggiare il dito per consentire la lettura della concentrazione di alcol sotto la pelle. Quest’ultimo sistema analizza l’alcol nei capillari: la misurazione inizia inviando una luce a infrarossi sulla pelle del guidatore, che penetra nei tessuti e una parte viene riflessa e catturata dal touch-pad. All’interno della luce riflessa sono contenute le informazioni sulle proprietà chimiche uniche della pelle, inclusa la concentrazione di alcol. Il sistema analizza solo le lunghezze d’onda nelle quali può essere riscontrata la presenza di alcol ed è in grado di effettuare letture multiple in meno di un secondo. Unico punto debole del sistema è la mancanza di affidabilità nel sapere chi effettivamente si stia mettendo al volante. E’ il proprietario della macchina? O un amico che ha bevuto meno? Per superare questo scoglio di non poco conto, si sta valutando l’integrazione del DADSS con molteplici rilevatori posizionati nell’abitacolo, così da essere certi a chi appartenga il valore riscontrato, anche se appare molto difficile escludere con certezza assoluta la possibilità di “ingannare” il dispositivo.