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Fatture tra imprese, Italia maglia nera d’Europa: il 50% sono pagate in ritardo
È il dato peggiore di tutta l’Europa occidentale, dove la percentuale media è comunque piuttosto alta. Un grande ostacolo per la crescita economica
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Nel B2B, per ogni impresa che vende e che emette fattura c’è un’azienda che compra, e che alla scadenza della suddetta fattura dovrebbe onorare il pagamento… almeno in teoria. Eh sì, perché nella pratica, in Europa occidentale, e in particolare nel nostro Paese, i ritardi di pagamento delle fatture nelle operazioni commerciali tra imprese sono elevatissimi. Un fattore dannoso e che rallenta sensibilmente la ripresa economica nella regione, ancora debole in particolare nella zona Euro.
L’INDAGINE. I dati arrivano dalla nuova edizione del Barometro Atradius – comportamenti di pagamento tra aziende a livello internazionale, che ha evidenziato come circa due quinti del valore totale delle fatture emesse nei confronti di aziende clienti sul mercato domestico ed estero non è stato pagato alla scadenza. Le aziende danesi e svedesi dimostrano la maggiore attenzione verso un’efficace gestione dei crediti commerciali. Invece, gli intervistati in Italia e Grecia riportano i livelli più elevati di mancati pagamenti ed insolvenze, in particolare sul mercato domestico. In Italia il 50,2% del valore totale delle fatture emesse per vendite a credito tra imprese sul mercato interno risulta non pagato alla scadenza. Si tratta del dato più alto fra i Paesi dell’Europa occidentale, ben al disopra della media europea (40,2%), che porta a una crescita del ritardo dei pagamenti di oltre 13 punti percentuali negli ultimi due anni
I MOTIVI. Nell’ambito del Barometro Atradius sono state intervistate circa 3.000 aziende in 13 Paesi dell’Europa occidentale. Dall’indagine è emerso come i problemi di liquidità rimangono il motivo principale dei ritardi di pagamento (51,4% degli intervistati rispetto ai ritardi sul mercato domestico e il 37% rispetto ai ritardi da clienti stranieri). Quasi la stessa percentuale d’intervistati ha espresso il parere che le fatture in sospeso vengano utilizzate dai clienti come una fonte di finanziamento alternativa. Indipendentemente dai motivi alla base dei ritardi, comunque, i costi amministrativi e finanziari legati alla gestione dei crediti scaduti possono essere di notevole entità per i fornitori, e risultare quindi un elemento di erosione della redditività aziendale. Questo potrebbe giustificare la preoccupazione della maggior parte degli intervistati in Europa occidentale (24%), la quale ritiene che il contenimento dei costi sarà la loro più grande sfida alla redditività d’impresa nel 2015. Più preoccupate in tal senso risultano essere le aziende in Svizzera, Paesi Bassi, Francia e Italia. Gli intervistati in Gran Bretagna e Irlanda, al contrario, ritengono che il mantenimento di un adeguato flusso di cassa sarà loro sfida principale quest’anno.
LE REAZIONI. Andreas Tesch, Chief Market Officer di Atradius NV, ha dichiarato: «La modesta ripresa economica iniziata l’anno scorso, e continuata quest’anno, non ha un impatto significativo sugli elevati livelli d’insolvenza, soprattutto nella zona Euro. Ci aspettiamo un miglioramento in alcuni mercati come Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Regno Unito, ma nella maggior parte dei mercati le nostre attese per il 2015 sono per una stabilizzazione, e in alcuni casi di un deterioramento, dei livelli di insolvenza. Nel clima economico attuale, è quindi essenziale che le aziende si concentrino sulla gestione del portafoglio clienti, assicurando i loro crediti per evitare gravi problemi di liquidità che potrebbero compromettere la sopravvivenza stessa della loro attività».
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