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Mercato Ict: il 2015 sarà l’anno della ripresa?

Il 2014 si chiude a -1,4% ma le stime per l’anno in corso danno una crescita del mercato del +1,1%

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La ripresa è alle porte: è quanto emerge dal Rapporto Assinform sul mercato digitale italiano nel 2014, redatto in collaborazione a NetConsulting.

tando infatti ai dati, dopo più di un decennio di costante calo, nel 2014 il mercato ICT si è chiuso un -1,4% ma con «due terzi del mercato che, trainati dalle componenti innovative, registrano risultati positivi», come spiega il presidente di Assinform Agostino Santoni. «Questa è senza dubbio un’ottima notizia per l’economia italiana perché significa che, dietro i segnali di ripresa si inizia a intravedere la spinta dell’innovazione digitale, che sta aprendo le nuove opportunità di crescita attraverso un ricorso sempre maggiore alle tecnologie del web, dalle piattaforme di gestione al cloud computing, dall’ Internet degli oggetti ai software per le nuove soluzioni e applicazioni».

Da qui, la previsione per un 2015 finalmente a rialzo: la stima è di un +1,1% per l’intero mercato. Tuttavia, se qualche segno di ripresa è palese, dalla ricerca emerge anche la lentezza e la limitata penetrazione dell’innovazione digitale in Italia: «Possiamo dirci solo moderatamente soddisfatti di questi risultati perché siamo ancora lontani dalla velocità di trasformazione digitale del paese che occorrerebbe per produrre quegli effetti di crescita che si stanno verificando nelle economie con le quali ci dobbiamo confrontare», conferma Santoni.

Da qui, l’importanza che il governo mantenga fede ai propri impegni in materia di: piano banda ultralarga, introduzione della fatturazione elettronica, pagamenti elettronici nella PA, identità digitale, buono scuola… «Questo ci aspettiamo ora dall’Esecutivo: che mantenga la sua leadership sulla trasformazione digitale del Paese e faccia accadere le cose, governi il processo di innovazione con scadenze e obblighi da rispettare, responsabilità chiaramente individuate, controllo su risultati e obiettivi», continua Santoni. «Da parte dell’industria Ict è pieno l’impegno a collaborare, come dimostra la messa a disposizione di competenze specializzate per contribuire alla costruzione delle architetture digitali su cui far partire i nuovi servizi online della Pa. Così come consideriamo nostra responsabilità aiutare le imprese italiane a comprendere il valore e le potenzialità dell’innovazione tecnologica che è indispensabile per la competitività del sistema produttivo sui mercati internazionali».