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Kering cresce nel 2014. Male Gucci

I dati dell’anno appena concluso gettano una nuova luce sull’addio di Patrizio Di Marco e Frida Giannini

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Utile netto in crescita per Kering: dai 49,6 milioni del 2013 (ma con gli oneri di ristrutturazione) ai 529 milioni di euro dell’anno appena concluso.

In aumento anche le vendite che sono salite del 4% a 10,037 miliardi di euro grazie alle buone performance di Yves Saint Laurent e Bottega Veneta.

Per il 2014 il Cda ha proposto un dividendo di 4 euro per azione, in aumento del 7 per cento. «Resto fiducioso per il 2015 nella capacità del gruppo di assicurare una crescita sostenibile e redditizia», ha sottolineato il numero uno di Kering, Francois-Henri Pinault.

Le note negative arrivano invece dal risultato operativo: -5% a 1,664 miliardi, con un margine operativo pari al 16,6 per cento.

GUCCI GIU’. A pesare sono soprattutto i risultati deludenti di Gucci che gettano una luce più chiara sull’addio inatteso della coppia Patrizio Di Marco-Frida Giannini. I conti del brand toscano sono scesi dell’1.8% a 3,5 miliardi di euro con il risultato operativo crollato a 1,06 miliardi.

Kering ha spiegato che si focalizzerà sulla qualità del servizio dei negozi Gucci e sull’appeal delle collezioni prêt-à-porter.

SUCCESSI. Per contro, in tre anni sono raddoppiati i ricavi di Saint Laurent (utile operativo di 105,1 milioni su vendite per 707,3 milioni, +27%). Bene anche Bottega Veneta: +11,3% di ricavi a 1,130 miliardi di euro. Leggero calo anche per Puma.

Credits Images:

François-Henri Pinault © Getty Images