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La Cina mette le mani anche in Mediobanca

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La Cina è (sempre più) vicina. Anche Mediobanca finisce per un pezzetto in mani cinesi. Per la precisione si tratta del 2,001%, acquistato dalla People’ Bank of China.

Ad annunciarlo è stata la Consob aggiornando le partecipazioni rilevanti. Il superamento della soglia del 2% è avvenuto in grande segreto il 14 ottobre scorso, proprio mentre il premier asiatico Li Keqiang incontrava Matteo Renzi.

ACCORDI STRETTI. Da quell’incontro, ricorda Milano Finanza, erano scaturiti 13 accordi con Pechino per il valore di 8 miliardi di euro. Investimenti paralleli a quelli già effettuati dalla banca centrale cinese in Enel, Eni, Generali, Fca, Telecome e Prysmian.

Alla guida di Mediobanca resta Unicredit con l’8,697% e Vincent Bolloré con il 7,5%. Fuori dal patto spiccano Carisbo (2,556%) e Groupama (4,9%).