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Finti promoter, truffa da 400 milioni di euro

Vittime, ancora una volta, i piccoli risparmiatori e i pensionati a cui venivano promessi alti rendimenti sui soldi investiti. Già individuati una ventina di malviventi

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Bernard Madoff è un famoso criminale americano, noto per aver messo a segno una delle più grosse frodi finanziarie. Adesso, il nostro, ha tanti “seguaci” italiani. La Guardia di finanza ha infatti scoperto un raggiro finanziario, perpetuato ai danni dei piccoli risparmiatori italiani, del valore di 400 milioni di euro.

Tale sarebbe infatti la somma accumulata in questo nove mesi del 2014. «Non si tratta, al contrario di quanto comunemente percepito, di fenomeni isolati e limitati a ristretti ambiti provinciali», assicura la Gdf. «Il numero dei risparmiatori coinvolti e l’entità delle somme di denaro interessate da queste forme di truffa costituiscono gli indici per comprenderne la diffusione».

I truffatori seguono infatti una strategia ben precisa, già ribattezzata Schema Ponzi. Il nome è un “omaggio” all’omonimo immigrato italiano che, trasferitosi in America negli anni Venti, diede vita a una catena di 40 mila investitori: ciascuno, per guadagnare, ne doveva trovare un altro. Anche in questo caso il meccanismo è analogo.

SCHEMA PONZI. Alla porta di piccoli risparmiatori e pensionati, bussano infatti falsi funzionari di banca o postali o finti docenti universitari, che propongono di investire, con ampi ritorni economici, i guadagni degli interessati. «Al malcapitato vengono promessi altissimi rendimenti, in realtà corrisposti in minima parte e solo all’inizio del rapporto con le somme nel frattempo raccolte presso nuovi clienti.

Il meccanismo procede spedito fino a quando non vengono avanzate richieste di restituzione dei capitali investiti svelando l’esistenza della truffa», spiega la Gdf. Fià venti i truffatori individuati dalla Guardia di Finanza.

Tra questi, spicca il caso di un promoter ferrarese che, emettendo falsi certificati di investimento riferiti a operazioni remunerate con (finti) alti tassi di interesse, ha ingannato oltre 100 risparmiatori per una frode di oltre 11 milioni di euro.

L’EX SINDACO. Ma tra gli indagati spicca anche il nome di Benvenuto Morandi: l’ex direttore della Banca Intesa Sanpaolo di Fiorano al Serio ed ex sindaco del Comune Valbondione, arrestato il 9 maggio scorso.

Avrebbe sottratto 20 milioni di euro dai rapporti di conto riconducibili a diversi clienti. «L’indagato predisponeva false contabilità bancarie relative all’emissione di assegni circolari, alla disposizione di bonifici e prelevamenti in contanti a nome degli ignari titolari dei conti correnti», spiega la Gdf.

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