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Rivoluzione in Rai: due maxi Tg per risparmiare 100 milioni

Due maxi redazioni per l’informazione Rai che costa 500 milioni. Idea Massimo Giannini per il futuro di Ballarò, sindacati in rivolta

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Sarà discusso ufficialmente oggi in cda, dopo essere stato illustrato ieri in preconsiglio, il piano di rilancio dell’informazione Rai.

Secondo quanto anticipato in un’intervista a L’Espresso, il progetto messo a punto dal dg Luigi Gubitosi si chiama “15 settembre”, giorno della nascita, 35 anni fa, di TgR e Tg3.

Il piano prevede la creazione di due newsroom: la prima, generalista, accorperà le redazioni di Tg1, Tg2 e RaiParlamento e avrà un canale istituzionale; la seconda unificherà Tg3, RaiNews, TgR, Ciss, meteo e web e integrerà le offerte nazionale, internazionale e locali.

Il raggruppamento delle testate riguarderà il lato produttivo, mentre resteranno i marchi dei Tg Rai.

Le redazioni saranno organizzate nella stessa piattaforma digitale, così da essere interscambiabili, coprire un maggior numero di eventi e permettere sinergie e risparmi (circa 100 milioni di euro su 500 milioni spesi ogni anno per tg e news).

Gubitosi punta ad avere l’ok nel cda del 31 luglio, l’ultimo prima della pausa estiva; il primo step della riforma dovrebbe diventare operativo tra il 2015 e il 2016.

Per quanto riguarda i conti dell’azienda, il dg ha spiegato davanti alla Commissione trasporti alla Camera di voler raggiungere l’equilibrio entro la fine dell’anno; nel primo semestre sono già stati tagliati 40 milioni di euro. mentre la quotazione di RaiWay sarà pronta per l’autunno.

A questo proposito, i sindacati di categoria (Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal) hanno aperto le procedure per indire lo sciopero nazionale.

In mezzo a tagli e riforme, in casa Rai spunta un’altra indiscrezione pronta a generare polemiche: il possibile approdo di Massimo Giannini, vicedirettore di Repubblica e direttore di Affari&Finanza, alla conduzione di Ballarò su RaiTre, con buona pace delle risorse interne. Gubitosi, però, ha dichiarato di non sapere nulla a riguardo.

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© Paolo Tonon