Business
Dipendenti sempre più ambasciatori (virtuali) dell’azienda
In Europa il 43% pubblica sui social messaggi, foto o video inerenti all’azienda per cui lavora. Ma attenzione, l’11% ha condiviso online critiche o commenti negativi
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L’impatto dei social media sulla reputazione di un’azienda è ormai cosa nota. Ciò che non tutti comprendono ancora a pieno è quanto siano cruciali i social media nel coinvolgimento dello staff e quanto sia importante alimentare l’attivismo dei propri dipendenti. A dirlo oggi è la nuova indagine targata Weber Shandwick, la multinazionale del settore delle relazioni pubbliche, che ha identificato nell’attivismo dei dipendenti negli ambienti sociali un trend sempre più in ascesa. Ma chi sono i dipendenti attivi? Sono quelli che danno visibilità al proprio posto di lavoro, difendono la propria organizzazione dalle critiche esterne e si comportano come veri e propri advocate, sia online sia offline. Si stima che in Europa quasi uno su cinque sia un dipendente attivo, mentre un buon 32% ha un grosso potenziale nel poterlo diventare.
La ricerca, condotta in partnership con Krc Research – e intitolata Employees Rising: Seizing the Opportunity in Employee Activism – ha esplorato il fenomeno con un sondaggio online su un campione di 2300 dipendenti d’azienda di 15 diversi Paesi del mondo.
Ad emergere dati molto interessanti. Se ben il 43% pubblica sui social messaggi, foto o video inerenti all’azienda per cui lavora e il 33% ha condiviso un commento positivo, un altro 11% ha condiviso online critiche o commenti negativi e il 10% ha pubblicato online qualcosa sull’azienda, di cui poi si è pentito.
Non solo, l’indagine ha anche rivelato che in Europa il 24% delle aziende incentiva il proprio staff a pubblicare e a condividere sui social notizie inerenti il proprio posto di lavoro. Questa forma di incoraggiamento alla condivisione negli ambienti sociali ha un fortissimo impatto tra i dipendenti, stimolandone l’advocacy. Per esempio, le persone che lavorano per aziende che incoraggiano la condivisione sui social, sono più propense (+51%) a consigliare ad altri i prodotti o i servizi dell’azienda stessa.
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