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In Italia gli sms più cari d’Europa (ma non è più un problema)
Costi contenuti per i consumatori (media di 2,3 centesimi a messaggio), ma il prezzo commerciale registrato in Italia dall’Antitrust non ha eguali (4,57 centesimi). Ecco perché l’Agcom ha deciso di non intervenire
Va all’Italia il primato del costo commerciale degli sms, ovvero il prezzo all’ingrosso dei messaggi via cellulare. Secondo i dati registrati dall’Antitrust a gennaio 2012 il prezzo medio raggiungeva quota 4,57 centesimi a sms, contro i 3,15 della media europea; un dato che incideva poco sul consumatore – qui il prezzo medio era più contenuto (2,3 centesimi) – ma che poteva e può creare grossi squilibri tra piccoli e grandi operatori.L’Agcom, ascoltato il parere dell’Antitrust, ha comunque deciso di non intervenire (anche se continuera a monitorare il mercato). Il motivo? L’avvento dei messaggi gratuiti sta portando a una riduzione dei prezzi, ma non solo: l’avvento degli smartphone, delle connessioni alla Rete e delle applicazioni di instant messaging (Whatsapp, Facebook e Google Messenger solo per citarne alcuni) ha praticamente allontanato il pericolo di un monopolio dei grandi operatori (tra 2010 e 2011 l’uso dei messaggi gratuiti è cresciuto del 300%).“Il traffico dei dati via Internet sta prendendo il sopravvento – è il commento, riportato da la Repubblica, di Antonio Preto, commissario per l’Autorità per le Comunicazioni – L’sms non è più l’unica alternativa”, aggiunge sottolineando come le offerte degli operatori rendono l’sms “un servizio quasi gratuito e sul quale non è possibile esercitare potere di mercato”.