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Il portafoglio? Meglio lo smartphone
Angelo Meregalli, general manager di Paypal Italia, delinea i trend dei pagamenti online per l’Italia immaginando un futuro in cui i cellulari affiancheranno banconote e tessere magnetiche. La passione per il mobile potrebbe riscattare il nostro Paese nell’e-commerce
Chiedete a un italiano di usare la sua carta di credito per fare acquisti online, e il più delle volte vi sentirete rispondere che non è disposto a condividere i propri dati sensibili con chicchessia, e specialmente in Internet. Ma proponetegli di effettuare il pagamento con il telefonino, magari con la possibilità di non rivelare il numero della propria tessera magnetica, e scoprirete in che direzione si muove il futuro dello shopping.Online come sul piano fisico. E già, perché la prospettiva di chi si occupa di pagamenti digitali, come il principale player del mercato PayPal, è proprio quella di puntare sulla multicanalità. Persino nell’arretrato mercato tricolore, che però è tanto sensibile al fascino del touch screen. Il modello che immagina Angelo Meregalli, ex Unicredit e da pochi mesi general manager di PayPal Italia, è un processo di acquisto che inizia dal sito di chi offre un servizio o prodotto. Il cliente può rimanere nell’ambito virtuale (sullo schermo del Pc o del telefonino) oppure recarsi al punto di vendita, acquistare e perfezionare poi il pagamento direttamente dal proprio smartphone. E senza l’uso di carta di credito: basta l’account PayPal. O ancora, pagare direttamente a casa, nel momento in cui si riceve la merce, come già permette di fare l’accordo tra PayPal e Mondo Convenienza, le cui fatture si possono saldare quando i mobili varcano la porta d’ingresso. «Naturalmente dobbiamo convincere gli esercenti a creare piattaforme di pagamento che si adattino perfettamente al tipo di dispositivo utilizzato», dice a Business People Meregalli. «A partire dalla grafica. La nostra app, per esempio, ottimizza il layout riconoscendo il tipo di smartphone su cui è installata». Perché, quando si tratta di pagare, la semplicità non ha prezzo.
Cominciamo dall’incarico che ha ricevuto recentemente: perché PayPal, e qual è la missione in Italia?A dire il vero è stato un incontro avvenuto quasi per combinazione. Dal mio punto di vista c’era l’opportunità di salire a bordo di un’azienda che si impegna nell’innovazione, nell’affidabilità, e che in questo momento sta investendo molto nella crescita in Italia. Le priorità di PayPal riguardano l’incremento del commercio elettronico, e lo sviluppo di tutta la parte mobile, che è ancora emergente, sia sul fronte dei consumatori che su quello degli esercenti.Attenzione: mobile per noi vuol dire sia e-commerce che vendita multicanale. È un cambiamento importante per entrambi i fronti, di fatto significa posizionare la propria offerta su diversi canali e preparare sistemi di pagamento che vengano percepiti efficienti e sicuri dai clienti.
Come lavorare in un Paese tanto restio ad abbandonare i contanti?In realtà qualcosa sta cambiando. Abbiamo commissionato una ricerca a Gfk Eurisko, un’indagine sul rapporto con lo smartphone condotta su un campione di persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni. Ebbene, il 30% degli intervistati ha uno smartphone, e di questi il 45% sostiene di non poterne fare a meno. Ma la cosa veramente interessante è il modo in cui cambia la percezione dello strumento per fare acquisti, a seconda che lo si abbia o meno. Sette possessori su dieci sono consci delle possibilità offerta dal dispositivo. Tra chi non ce l’ha, solo due persone su dieci si dichiarano disposte a usarlo per comprare on line, mentre tra chi ce l’ha, un terzo del campione dice di essere propenso all’e-commerce. La diffusione e l’uso dello smartphone, quindi, cambiano davvero le abitudini. Si tratta di una trasformazione legata a un modo nuovo, diverso di conoscere l’offerta. A fare la differenza è la possibilità di ricevere proposte commerciali sul telefonino e, tramite quelle, di poter fare acquisti direttamente dal dispositivo. Da rilevare anche che tra gli intervistati il 58% dice che non avrebbe completato l’acquisto senza PayPal.
Prevale l’aspetto della sicurezza o della semplicità?Entrambi. Gli utenti che utilizzano PayPal vedono semplicità e percepiscono sicurezza. Noi, naturalmente, facciamo leva sulla protezione rispetto ai dati sensibili, visto che non li passiamo all’esercente, e questo è uno dei motivi per cui il servizio è apprezzato. Ma dobbiamo ancora lavorare su una maggiore conoscenza dello strumento da parte del mercato. Credo che da noi PayPal non sia ancora conosciuto e capito appieno. L’Italia, lo sappiamo, è un Paese molto resistente rispetto all’uso del contante. È emblematico il fatto che il miglior strumento di marketing che abbiamo sia il passaparola: PayPal viene adottato più che altro su consiglio o esperienza diretta di qualche conoscente.
In che modo l’amore tutto italiano per lo smartphone aiuterà la vostra penetrazione del mercato? Se pensiamo all’e-commerce, l’Italia è il fanalino di coda in Europa (18,7 miliardi di euro il fatturato 2011, ndr). I Paesi più avanti in questo senso sono la Gran Bretagna (142 miliardi di euro nel 2010, che dovrebbero diventare 264 miliardi nel 2016, ndr) e la Germania, ma meglio di noi fanno anche Francia e Spagna. Però quando andiamo sul mobile, che è tutt’ora un grande punto interrogativo per tutti gli operatori e in tutti i mercati, le analisi suggeriscono che l’Italia performi meglio. E se pensiamo che PayPal ha dichiarato per il 2012 a livello mondiale pagamenti mobile un volume di pagamento pari a 14 miliardi di euro (il 250% in più rispetto al 2011), non possiamo negare di avere la sensazione di un crescente interesse per questo tipo di acquisti. In particolare, spostandoci dal mondo on line al multicanale, osserviamo sempre più esperienze che nascono sul Web, si sviluppano sul mobile e terminano nel punto vendita, come abbiamo sperimentato di recente ad Amsterdam e a Londra. Sono casi in cui PayPal non si muove in maniera isolata, ma insieme agli esercenti per rispondere a esigenze specifiche. Il telefonino può per esempio essere utilizzato per fare acquisti nelle ore in cui i negozi sono chiusi, oppure per ottenere maggiori informazioni su un prodotto e pagare direttamente dal touch screen.
Ci sono categorie merceologiche che sono naturalmente più portate a sfruttare il pagamento mobile? Direi di no, non ci sono preclusioni. Tutto è in funzione dell’evoluzione dei servizi di vendita, non di quello che si vende. In ogni caso noi raccomandiamo sempre agli esercenti di adattare i vari canali all’esperienza on line. Avere applicazioni ottimizzate per i diversi tipi di schermo che usa l’utente favorisce il pagamento immediato. Devo poi dire che c’è molto fermento nella Gdo, con diversi tentativi di automazione del meccanismo di cassa. I lettori di codici a barre disponibili in alcuni supermercati rappresentano un primo step per rendere ancora più rapido il passaggio alle casse. Ma con quello che la nostra tecnologia mette oggi a disposizione si potrebbe pagare in qualsiasi posto, senza esibire documenti o portafoglio. Io però credo che le massime potenzialità dello strumento siano a favore dei piccoli e medi esercenti e produttori, che nel panorama italiano rappresentano la spina dorsale del commercio. Sbarcando sul mondo on line e dotandosi di un sistema di pagamento sicuro, condiviso ed efficiente, anche un’azienda di modeste dimensioni ha accesso a un mercato di dimensioni globali. E questo rappresenta un’enorme opportunità per il made in Italy, considerando che nel mondo esistono 123 milioni di conti PayPal attivi.
Credits Images:APPENA ARRIVATO AL VERTICE. Angelo Meregalli è il nuovo general manager di PayPal Italia. Sbarcato a gennaio sulla piattaforma di pagamento digitale che fa capo a eBay, Meregalli ha alle spalle 11 anni di esperienza in Unicredit, dove si è prevalentemente occupato di credito al consumo e carte elettroniche