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Serpico, il cervellone del Fisco entra anche in banca

Dopo la proroga del Garante della privacy il sistema di controllo avrà libero accesso ai conti corrente per analizzare le spese dei contribuenti e rilevare eventuali anomalie

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L’occhio sarà quello di un algoritmo, ma l’ingerenza del Fisco nella sfera privata degli italiani – prevista dall’articolo 11 del decreto Salva Italia – è una questione delicata e anche per questo il Garante della Privacy ha rinviato tutto a gennaio 2013. Ora, però, sembra tutto risolto: effettuati i dovuti controlli, Serpico (acronimo di ‘Servizi per il contribuente’) è pronto a scandagliare anche i conti corrente dei contribuenti per monitorare tutti i movimenti – con una particolare attenzione alle operazioni superiori ai 1000 euro – e segnalare eventuali anomalie.Il potente sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate esiste già da qualche anno, grazie a una rete di duemila server posizionati fisicamente tra Lazio e Abruzzo, può incrociare immediatamente i dati di ogni contribuente partendo da nome e codice fiscale. Con il nuovo anno Serpico ha accesso anche ai conti corrente degli individui muovendosi in un oceano di dati costituito da dichiarazioni dei redditi, movimenti bancari, studi di settore e redditometro. “Non sarà una persona fisica, ma un algoritmo a visualizzare tutti i dati – ha dichiarato lo scorso ottobre il garante, Antonello Soro – Tutti i cittadini che sono in regola avranno i loro dati depositati nel fondo di questo oceano e non saranno visibili, i dati incongruenti verranno fatti emergere e sottoposti a un vaglio puntuale degli operatori dell’Agenzia delle entrate.