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Lavoro

Il 60% delle donne pronto a rischiare in proprio

Progetti di vita sempre più diversificati, aspirazione all’autorealizzazione, interesse verso la gestione del risparmio. Un’indagine rileva come è cambiato l’universo femminile e scopre un nuovo protagonismo in ambito finanziario

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Addio vecchi cliché: ora le donne escono dal classico percorso “studio-(lavoro)-matrimonio-figlio” e puntano all’autorealizzazione assecondando le proprie naturali inclinazioni con progetti di vita diversificati, anche rischiosi. La risposta del mondo femminile alla crisi è infatti “attiva” e vede un aumento della loro propensione al rischio: nel 2012 sale al 60,4% la percentuale delle donne che sente di riuscire a mettersi in affari da sola (rispetto al 43% del 2008) e al 59,9% coloro che cercano situazioni nuove e stimolanti in cui trovare il gusto del rischio e dell’avventura (nel 2008 erano il 29,9% ).

E’ quanto emerge dall’indagine La percezione delle donne su rischio, protezione, assicurazione e i nuovi modelli di consumo e scelta finanziaria in Italia, condotta da Episteme e presentata all’Italian Axa Forum. Una ricerca che scopre come la relazione tra universo femminile e mondo finanziario sia diventata centrale nella società di oggi: è cresciuto l’interesse verso la lettura delle pagine economiche e della stampa specialistica, che coinvolge ora il 38,4% delle donne (contro il 19,9% del 2008) e di coloro che si ritengono competenti in materia (oggi il 36,2%, nel 2008 il 16%).

La crisi ha quindi portato alla fine dell’identificazione del settore finanziario come “prerogativa” maschile? Non proprio: il 76,7% delle donne ammette ancora difficoltà nel decidere come investire i propri risparmi (anche per via della barriera posta dal linguaggio tecnico), ma si rileva un progressivo e peculiare loro avvicinamento al mondo finanziario. La diversità di genere costituisce quindi una grande opportunità e una sfida per questo settore, da cogliere imparando a leggere al femminile una società che cambia e superando quell’inasprimento delle condizioni oggettive della donna in Italia sui fronti socioculturale, familiare e lavorativo, contrattuale/retributivo e di avanzamento di carriera che è stato rilevato dalla stessa ricerca.