Hi-Tech
Attivisti in punta di dita
Altro che abbordaggi in alto mare alla Greenpeace: basta uno smartphone o tutt’al più un tablet per sentirsi a posto con la propria coscienza verde. Ecco le app pensate per gli ecologisti digitali
Comodamente seduti alla scrivania, scarichiamo l’ultima delle tante applicazioni “green” e ci sentiamo subito con la coscienza più pulita. Anche se non lo siamo mai stati prima. Potere delle app: ci dicono quanto inquiniamo con il nostro stile di vita, controllano le luci di casa e i consumi anche se ci troviamo in vacanza, e quando siamo alla guida della nostra auto, una app ci corregge tutti gli errori che fanno consumare benzina e inquinano l’aria. Certo, un click da solo non basta per ripulire il mondo. Ma è già un buon inizio. Per i più pigri ma non solo: anche gli attivisti di Legambiente usano le app per denunciare il degrado ambientale o, più semplicemente, trovare il bike sharing più vicino. E se lo fanno loro, allora vuol dire che funzionano. Davvero.«Si può essere attivisti in tante maniere, oggi anche senza uscire di casa», conferma Marco Fratoddi della segreteria nazionale Legambiente. «Basta avere uno smartphone e la giusta applicazione. A patto che non dia solo informazioni ma sia davvero utile: ci sono quelle che aiutano a vivere meglio il territorio e usare con efficienza i servizi di mobilità. Oppure le app che stimolano la partecipazione civile e il ruolo attivo dei cittadini. Penso, per esempio, a quella che abbiamo sviluppato con Ecodom e che permette a tutti di segnalare con foto e video i rifiuti elettronici abbandonati per strada». Poi ci sono anche i videogame che insegnano comportamenti virtuosi usando il gioco. Insomma, è vero e proprio boom di eco-app. Ma c’è ancora tanto spazio per nuove idee. E non serve troppa fantasia per trovale: perché non possiamo leggere i codici a barre dei prodotti e sapere se l’azienda che li produce rispetta l’ambiente o meno? In America esiste una app per questo, si chiama Good Guide ma è inutile usarla nei nostri supermercati: non funziona. Non che gli americani siamo sempre più avanti: l’applicazione per Blackberry che si collega all’auto e ci fa risparmiare fino al 16% di carburante, per esempio, l’anno inventata alla Fiat. Nella sede di Torino, non in quella di Detroit.E che dire, infine, di comuni virtuosi come Verona, Padova o Milano, in prima linea nella difesa dell’ambiente con applicazioni che permettono ai cittadini di denunciare discariche abusive o trovare il cassonetto differenziato più vicino? Il panorama è vasto. Serve ordine. Business People ha stilato l’elenco delle app verdi che ogni bravo ecologista dovrebbe avere con sé. Sempre.