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Lavoro

Giovani e lavoro: merito sì, ma servono le raccomandazioni

La visione disincantata delle nuove generazioni che considerano molto importante la fortuna per trovare un’occupazione e l’impiego ideale resta nel settore pubblico

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Serve perseveranza per trovare lavoro nell’attuale contesto di crisi economica e tanta ne servirà, soprattutto dopo i dati diffusi nel Bollettino economico della Banca d’Italia che prevede un tasso di disoccupazione oltre l’11% nel 2013 e che vede i giovani e le donne tra le fasce più colpite. Ma i giovani sembrano già esserne coscienti: 9 su 10 considerano, infatti, la perseveranza il fattore più importante per trovare impiego, stando a quanto emerso dalla ricerca I giovani italiani e la visione disincantata del mondo del lavoro realizzata da Gi Group in collaborazione con OD&M Consulting. E la fotografia scattata dalla ricerca non fa che confermare quanto le nuove generazioni siano disincantate: per trovare lavoro e fare carriera, genitori e imprese credono nel merito (competenze, titolo di studio, sapersi presentare bene, usare strumenti di ricerca, annunci, etc) ma ben 8 giovani su 10 considerano altrettanto importanti i fattori non meritocratici, fra cui emergono fortuna e conoscenze, in particolare di persone potenti. Rilevante anche il fatto che i giovani considerino il lavoro essenzialmente un modo per portare a casa uno stipendio: solo per il 36% di loro è un’occasione per realizzarsi. In controtendenza donne, laureati, lavoratori autonomi e con contratto flessibile, che mettono al primo posto la realizzazione personale (43%).In merito a possibilità di carriera e retribuzione regna poi il pessimismo: sono i motivi per cui sono più insoddisfatti (voto medio rispettivamente pari a 5,2 e a 5,3 punti). Il lavoro ideale? Per 1 giovane su 4 si trova nel settore pubblico ma 1 su 6 avvierebbe una propria attività. In alternativa la stragrande maggioranza (8 su 10) è disposta a trasferirsi lontano dalla famiglia. Altro che bamboccioni.