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È morto Tonino Guerra, poeta del cinema e dell’ottimismo

Artista a tutto tondo, collaborò come sceneggiatore con i più grandi registi del nostro tempo: da Fellini ad Antonioni, da Rosi ai fratelli Taviani

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È morto Tonino Guerra. Nato a Santarcangelo di Romagna nel 1920, Antonio Guerra, per tutti Tonino, aveva da poco festeggiato (il 16 marzo) 92 anni. Poeta, sceneggiatore, pittore e scultore, è morto questa mattina nella natia Santarcangelo, dove da qualche tempo aveva scelto di tornare lasciando la casa-museo di Pennabilli, nel Montefeltro – sede dell’associazione a lui intitolata.

La carriera. Tonino Guerra inizia a comporre versi in lingua romagnola durante la prigionia nel campo di concentramento di Troisdorf in Germania. Poesie pubblicate dopo la guerra nel suo primo libro: I Scarabocc. Inizia negli anni ’50, con i film Un ettaro di cielo, di Auglauco Casadio e Uomini e lupi di Giuseppe Se Santis, la sua attività di sceneggiatore. Inizia quindi a lavorare con i più grandi registi del nostro tempo, tra i quali Vittorio De Sica, Michelangelo Antonioni, Paolo e Vittorio Taviani, ma anche Federico Fellini (per lui firma il film, poi premio Oscar, Amarcord). Artista a tutto tondo, Tonino Guerra non abbandona mai né poesia, né scrittura, abbraccia il teatro, la pittura la scultura. Innumerevoli i riconoscimenti nazionali e internazionali ottenuti. Nel 2002 il presidente della Repubblica lo nomina Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Merito della Repubblica Italiana.

Poeta dell’ottimismo. «La popolarità è una qualità strana» diceva Tonino Guerra, alterandosi quando, dopo 120 film e una ricchissima produzione poetica e narrativa veniva riconosciuto per strada come il poeta dell’ottimismo, protagonista dei fortunati spot televisivi per l’Unieuro. Eppure l’ottimismo era per Tonino Guerra una vera e propria filosofia di vita perché «è sempre meglio portarsi con sé delle speranze, tenerle con sé, almeno per scaramanzia».

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Tonino Guerra