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Attualità

Governo e Tesoro sperimentano l’austerity di Monti

Spese di rappresentanza praticamente azzerate, niente convegni o eventi e non si potranno accettare regali superiori a 150 euro. Misure non nuove per il Palazzo…

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Ministero dell’Economia e Palazzo Chigi (sede del governo) dovranno adeguarsi alla linea di contenimento dei costi appena varata dal presidente del Consiglio, Mario Monti. Le spese superflue dovranno essere ridotte all’osso e tutti i funzionari pubblici dovranno ispirarsi al “principio di assoluta sobrietà”. Parole che ricordano quanto aveva affermato a giugno 2011 l’ex ministro Giulio Tremonti: la politica, di fronte ai sacrifici chiesti agli italiani, avrebbe dovuto dare l’esempio. L’esempio – almeno in linea teorica – è stato dato otto mesi più tardi dal nuovo inquilino di via XX settembre che ha dato di evitare tutte le spese “non indispensabili o non ricollegabili in modo diretto e immediato ai fini pubblici”. In pratica niente più convegni o altri eventi “non strettamente indispensabili”; se proprio non sarà possibile soprassedere, si avrà cura di organizzare queste manifestazioni di sabato, quando il grosso degli impiegati non lavora, stando bene attenti a evitare spese supplementari.Il presidente del Consiglio ha invitato inoltre ad attenersi scrupolosamente al codice etico del ministero dell’Economia, che prevede il divieto per i dipendenti di accettare regali di valore superiore ai 150 euro. Doni e omaggi di valore superiore dovranno essere restituiti o chi li ha fatti o, in alternativa, ceduti all’amministrazione di appartenenza. Il nuovo giro di vite arriva in seguito alla decisione presa sui voli di Stato, già attuata dal governo Prodi: i giornalisti che salgono sugli aerei di stato a seguito delle autorità devono pagare il biglietto. Anche la stretta sui regali viene dal governo Prodi: fu infatti l’allora ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa a varare nel 2007 il codice etico per i dipendenti del ministero (allora il limite massimo era di 300 euro). L’obiettivo dei nuovi tagli, spiega Monti nella direttiva inviata ai suoi uffici, è quella di perseguire il massimo di”economicità ed efficienza” degli uffici pubblici: condizione indispensabile, questa, per dare credibilità al piano di contenimento della spesa pubblica messo in opera dal governo tecnico. Soltanto “in casi del tutto eccezionali”, e solo se c’è di mezzo qualche appuntamento con autorità estere, si potranno effettuare “spese di modico valore”.